I diari di viaggio di Carla Polastro
CRACOVIA E ZAKOPANE
5-9 AGOSTO 2016
"Polały
się łzy me czyste, rzęsiste,
Na me dzieciństwo
sielskie, anielskie,
Na moją
młodość górna
i durną,
Na mój
wiek męski, wiek klęski.
Polały sie
łzy me czyste, rzęsiste."
Adam Mickiewicz
"Le mie lacrime, pure,
fitte, scesero
sulla mia infanzia idillica
ed angelica,
sulla sciocca e superba
giovinezza,
sulla mia età d'uomo, età di
sconfitte,
le mie lacrime, pure, fitte,
scesero."
Traduzione di Salvatore
Quasimodo
Alla mia adorata
Mamma, Lina Repetto Polastro (Ovada, 14 luglio 1916 - Borgomanero, 30 luglio
1992), il cui amore era "volontà assoluta e risposta a ogni dolore".
Venerdì, 5 agosto:
Lasciamo Orio sotto una fitta coltre di nubi piombigne,
per atterrare, una novantina di minuti più tardi, in una Cracovia assolata e
afosa.
David, il giovane e simpatico autista dell'agenzia Krakow Direct, ci attende nella hall arrivi per
accompagnarci all'Hotel Benefis, al no. 2 di ulica Barska (costo del transfer
aeroportuale: 85 PLN).
Lasciati i bagagli in camera, scendiamo sul lungovistola
e, riuscendo nel non facile intento di non farci investire né dai numerosi (e
alquanto spericolati) ciclisti, né dagli altrettanto
numerosi jogger, raggiungiamo in breve tempo la Città Vecchia (Stare Miasto).
Come innumerevoli altri centri storici sparsi per il mondo,
anche quello di Cracovia è stato pesantemente snaturato dal turismo di massa,
ma, fortunatamente, senza perdere gran parte del suo fascino.
Passiamo sotto all'imponente complesso del Wawel, imbocchiamo l'ulica Grodzka, dove si ergono, fianco
a fianco, la chiesa barocca dei Santi Pietro e Paolo e la romanica chiesa
fortificata di Sant'Andrea, fino ad arrivare a Rynek Główny (piazza del Mercato Principale), il cuore
(affollatissimo) dello Stare Miasto di Cracovia.
Troviamo effimero rifugio nell'ombreggiato portico del Mercato
dei Tessuti, per poi fermarci a osservare il monumento al poeta romantico ed
eroe nazionale Adam Mickiewicz. Per un attimo, mi
rivedo nelle piccole stanze occupate da Mickiewicz a
Vilnius, negli anni dell'università, o in quelle, sull'Ile Saint-Louis, a
Parigi, della Biblioteca Polacca, che conserva gelosamente tanti cimeli suoi e
di Chopin.
Seguendo il "percorso universitario" (University Trail), entriamo,
purtroppo solo per pochi istanti poiché il custode sta per chiudere il
cancello, nell'incantevole Giardino dei Professori del Collegium
Maius, http://www.maius.uj.edu.pl/en_
Dopo aver cenato a orari "scandinavi", rientriamo
lentamente in albergo, godendoci la fresca brezza e la morbida luce del
crepuscolo. Il castello e la cattedrale del Wawel sembrano usciti dritti dritti da un racconto fiabesco...
Sabato, 6 agosto:
Il tempo caldo e soleggiato di ieri ha lasciato il posto a un
cielo uniformemente grigio e a una pioggerellina quasi impercettibile, con un
calo della temperatura di almeno una decina di gradi.
Per fortuna, il programma della giornata prevede tutte visite al
chiuso, iniziando dal Castello Reale del Wawel, http://www.wawel.krakow.pl/en
Saggia idea, quella di prenotare i biglietti per accedere agli
Appartamenti Reali, alle Sale di Rappresentanza e alla saletta dove è esposta
la "Dama con l'ermellino"... Già alle nove e mezza del mattino, la
coda in biglietteria è, infatti, di oltre un'ora.
In attesa che vengano le 10,15 (l'orario prenotato per la visita
guidata degli Appartamenti Reali; tali visite si svolgono in polacco o in
inglese, ma sono disponibili schede esplicative in altre lingue, fra le quali,
presumo, l'italiano), facciamo una capatina all'interno della cattedrale, il
cui magnifico impianto gotico è stato reso pressoché irriconoscibile da
rutilanti decorazioni barocche. Splendidi gli arazzi di Bruxelles appesi nel
vestibolo.
All'entrata degli Appartamenti Reali, veniamo cordialmente
accolti da Kinga, la nostra guida. Il suo inglese è
lungi dall'essere impeccabile, ma è ampiamente "compensato" dalla sua
verve.:-)
Nella sontuosa infilata di sale, fanno bella mostra di sé altri
arazzi cinquecenteschi di Bruxelles, sempre provenienti dalla ricchissima
collezione del re Sigismondo Augusto, e preziosi pezzi di mobilio, da
rinascimentali cassapanche toscane a divanetti e poltroncine in stile Impero.
Molti dei bei dipinti alle pareti, http://www.wawel.krakow.pl/en/
Non mancano, naturalmente, porcellane (in prevalenza di Meissen) e argenti a profusione.:-)
Le Sale di Rappresentanza, la cui visita è libera, ci colpiscono
nettamente di meno, ma ci conducono a uno dei momenti "clou" di
questo nostro breve soggiorno cracoviano. E', per me, un'emozione
da pelle d'oca ritrovarmi di fronte alla "Dama con l'ermellino" a
quasi 18 anni da quando venne esposta alla Pinacoteca di Brera! Un po'
"invidio" Gianluca, che l'ammira, invece, per la prima volta...
Non vivendo, però, di sola arte, urge mettere qualcosa sotto i
denti, vista l'ora.:-)
Dopo la pausa pranzo e sotto un "robusto" acquazzone,
raggiungiamo Casa Hipolit, http://www.mhk.pl/branches/
Chi mi conosce, non si stupirà nell'apprendere che mi sono
commossa fino alle lacrime guardando un vecchio filmato, http://psilos.org/en/a-legend-
Abbiamo riconosciuto subito Dżok
perché, venerdì sera, eravamo passati davanti al toccante monumento (opera
dello scultore Bronisław Chromy)
che è stato innalzato in sua memoria nel 2001.
La pioggia, nel frattempo, si è ulteriormente intensificata, evviva!;-) Al precario riparo dei nostri ombrellini,
camminiamo velocemente fino alla nostra prossima tappa, ovvero il summenzionato
Collegium Maius,http://www.maius.uj.edu.pl/en_
La brusca addetta alla biglietteria ci informa che sta per
iniziare una visita guidata in inglese (il CM non è visitabile liberamente).
Tempismo perfetto!:-)
Natalia, a differenza di Kinga, si
esprime in un ottimo inglese ed è pure lei molto simpatica e spiritosa.
Le sale aperte al pubblico non sono molte, ma la visita si è
rivelata, comunque, assai interessante, fra antichi astrolabi, ritratti dei
rettori, ricordi di Copernico (che qui studiò alla fine del Quattrocento), per
non parlare dei premi ricevuti da Andrzej Wajda
(Oscar, Orso d'oro, Leone d'oro, Palma d'oro...) e da lui donati all'Università
Jagellonica.
Finiamo la giornata in bellezza, con la mostra "Maria Mater
Misericordiae" (resterà aperta fino al 9 ottobre
2016), http://mnk.pl/exhibitions/
Domenica, 7 agosto:
E' stata una buona idea anche
quella di arrivare sul presto al Museo della Fabbrica di Schindler, http://www.mhk.pl/branches/
L'allestimento museale è decisamente ben riuscito, ma l'esiguità
degli spazi mal si concilia con l'alta affluenza di visitatori. A quest'ora,
però, a parte un folto gruppo di Spagnoli con relativa guida, non c'è ancora
troppa ressa. Ben diversa sarà, infatti, la situazione al momento di andarcene,
un'ora e mezza dopo.
Tornati nel centro di Podgórze, in Plac Bohaterów Getta (Piazza
degli Eroi del Ghetto), disseminata di grandi sedie metalliche, a simboleggiare
il vuoto lasciato da massacri e deportazioni, visitiamo il nettamente meno
affollato Museo della Farmacia dell'Aquila, http://www.mhk.pl/branches/
Durante l'occupazione nazista di Cracovia, questa non era una
semplice farmacia, ma un luogo d'incontro e di dibattito per gli abitanti del
ghetto. Il suo titolare, il cattolico Tadeusz Pankiewicz, http://tinyurl.com/jfv5e9e, nel 1983 è stato
insignito dallo Yad Vashem
del titolo di Giusto tra le Nazioni.
Nei mesi precedenti la partenza per la Polonia, sono stata a
lungo combattuta se andare o meno ad Auschwitz-Birkenau (Gianluca aveva
lasciato a me la decisione). Alla fin fine, ho deciso di no, fondamentalmente
per i seguenti motivi: perché, conoscendomi, sono del tutto conscia che sarei
stata malissimo prima, durante e dopo la visita, e perché trovo a dir poco
agghiacciante che luoghi in cui sono state commesse indicibili atrocità vengano
trasformati in "attrazioni turistiche" (o percepiti come tali). Il
mero pensiero di potermi imbattere in visitatori che si fanno il selfie sullo sfondo di camere a gas o forni crematori mi
dà, letteralmente, la nausea.:-(
Gianluca e io ci siamo, invece, recati nell'ex-campo di
concentramento di Płaszów, http://tinyurl.com/huwbm3o, http://www.krakow-info.com/
E' stato, comunque, doloroso
constatare come questo luogo di sofferenza e di morte sia, nel frattempo,
diventato una sorta di parco pubblico per gli abitanti del quartiere, che vi
vengono a fare jogging o a portare a spasso il cane. Non ho potuto fare a meno
di chiedermi se siano consapevoli di camminare su enormi fosse comuni e, in
caso affermativo, se gliene importi qualcosa...
Tornati col tram no. 6 nella Città Vecchia, rifacciamo due passi
all'interno del complesso del Wawel, per poi raggiungere il Palazzo
dell'Arsenale, a pochi metri dal Museo Czartoryski,
dove è esposto, fino al 31 ottobre di quest'anno, il dipinto "Paesaggio
con il Buon Samaritano" di Rembrandt, http://mnk.pl/exhibitions/a-
Prima di rientrare in hotel per un break pre-cena,
facciamo un giro in barca di 30' sulla Vistola (20 PLN a testa), da una parte
fino al monastero del San Salvatore, dall'altra fino alla chiesa di San
Stanislao.
Lunedì, 8 agosto:
Dopo due buone idee, ne abbiamo avuto una pessima: andare a Zakopane ai primi di agosto!:-/ E' particolarmente ironico il fatto di esserci detti,
"andiamoci di lunedì, che ci sarà un po' meno gente che nel
week-end". A quanto pare, una marea di persone, polacche e non, hanno
pensato la stessa cosa.;-)
Vista l'impressionante coda sulla superstrada, il nostro
gentilissimo ed efficiente autista, Mateusz (sempre
dell'agenzia Krakow Direct, http://krakowdirect.com/
Ciononostante, ci mettiamo tre ore abbondanti per raggiungere la
nostra meta, che fa sembrare "deserta" la Città Vecchia di Cracovia.;-)
Con grande rammarico, dobbiamo rinunciare a prendere la funivia
che da Kuźnice porta alla cima del monte Kasprowy Wierch a causa dei
lunghissimi tempi d'attesa. E pensare che ci sarebbero le condizioni meteo
perfette per godersi il panorama, da lassù...
Dopo aver visitato la chiesa di legno più antica di Zakopane, dedicata alla Madonna Nera di Częstochowa
(ex-chiesa di San Clemente) e l'adiacente Cimitero dei Benemeriti, ci
"accontentiamo" di prendere la funicolare "Gubalowka",http://www.gubalowka.
Arrivati in cima, tra la folla oceanica e la densità di
bancarelle che vendono souvenir/cibo/bevande, diventa un'impresa persino fare
qualche foto alle montagne.:-/
Mangiamo un boccone e torniamo rapidamente a valle. Sulla via
principale, troviamo finalmente un po' di tranquillità sull'accogliente
terrazza di un hotel-ristorante.
Ripartendo sul presto (le 15,30), sulla via del ritorno troviamo
traffico scorrevole e, in un paio d'ore, siamo nuovamente al Benefis.
Direi che l'aspetto migliore di questa escursione sia stato il
poter discorrere dei più svariati argomenti con Mateusz,
che parla un discreto inglese.
Martedì, 9 agosto:
La nostra ultima giornata in terra polacca ha inizio
nell'ex-quartiere ebraico di Cracovia, Kazimierz.
Arriviamo che non sono ancora le nove, anticipando così di
almeno mezz'ora i primi gruppi organizzati. Ci godiamo questo silenzio, tra la
Sinagoga Remuh e la Vecchia Sinagoga, riflettendo su
tutto un microcosmo crudelmente, selvaggiamente spazzato via dalla Shoah.
Alle nove in punto, varchiamo la soglia della Vecchia Sinagoga,
oggi sezione del Museo Storico, http://www.mhk.pl/branches/
Troviamo estremamente suggestivi sia l'edificio, che
l'allestimento museale.
Nel corso della mattinata, visitiamo poi la Sinagoga Remuh e il suo piccolo cimitero, http://www.bh.org.il/the-
Dopo pranzo, troviamo un po' di sollievo dalla canicola
all'ombra dei grandi alberi del Planty, http://tinyurl.com/h7d9apq, il parco creato
fra il 1822 e il 1830 dove sorgevano le mura di cinta dello Stare Miasto. Mura di cui sopravvivono rare vestigia, quali la
Porta di San Floriano, http://tinyurl.com/gvyy8jv, o l'adiacente
Barbacane, http://tinyurl.com/zgac9bv
Al bar dello Sheraton rischiamo, invece,
di beccarci una broncopolmonite, tanto è "glaciale" la
climatizzazione. L'alternativa, però, sarebbe il bar-terrazza all'ultimo piano,
con vista "imprenable" sul Castello Reale
del Wawel, ma dove regna una temperatura che ricorda quella di una serra tropicale.;-)
Rientrati al Benefis, David,
puntualissimo, ci viene a prendere per riportarci - ahinoi - in aeroporto.
Decolliamo (e atterriamo) con mezz'ora abbondante di ritardo.
Recuperata l'auto, ceniamo ottimamente a "L'Officina", il ristorante
dell'Hotel Winter Garden di Grassobbio, nelle
immediate vicinanze dell'aeroporto di Orio al Serio, e, a mezzanotte,
"approdiamo" finalmente a casa, nell'Astigiano.
Albergo:
Hotel Benefis*** (è dotato di ristorante interno aperto 7/7,
13-22), http://www.hotelbenefis.pl/en/
Ristoranti:
Ristorante Sioux
(Città Vecchia), https://www.facebook.com/
Enoteka Pergamin
(Città Vecchia), http://enotekapergamin.pl, http://tinyurl.com/zz3zbv8
Ristorante Kuchnia Domowa (Kazimierz), http://www.kuchniadomowa.
Ristorante
L'Officina, Hotel Winter Garden, Grassobbio (BG), http://www.wintergarden-hotel.
Altri link utili:
http://www.krakowairport.pl/en
http://takingtotheopenroad.
http://www.ilmeteo.it/meteo-
http://www.bbc.com/weather/
http://www.discoverzakopane.
http://www.ilmeteo.it/meteo-