I diari di viaggio di Carla Polastro
Una settimana a zonzo nel Nord-Pas-de-Calais e nel Belgio del sud
28 luglio
– 4 agosto 2017
"La nuit
de Dunkerque"
La France sous nos pieds comme une étoffe usée
S’est petit à petit à
nos pas refusée
Dans la mer où les
morts se mêlent aux varechs
Les bateaux
renversés font des bonnets d’évêque
Bivouac à cent mille au bord du
ciel et l’eau
Prolonge dans
le ciel la plage de Malo
Il monte dans le soir où
des chevaux pourrissent
Comme un piétinement de bêtes migratrices
Le passage
à niveau lève ses bras rayés
Nous retrouvons en nous nos cœurs dépareillés
Cent mille amours battant au cœur des
Jean-sans-terre
Vont-ils à tout jamais cent mille fois se taire
O saints
Sébastiens que la vie a criblés
Que vous
me ressemblez que vous me ressemblez
Sûr que
seuls m’entendront ceux qui la faiblesse eurent
De toujours
à leur cœur préférer sa blessure
Moi du
moins je crierai cet amour que
je dis
Dans la nuit on voit mieux
les fleurs de l’incendie
Je crierai
je crierai dans la ville qui brûle
A faire
chavirer des toits les somnambules
Je crierai
mon amour comme le matin tôt
Le rémouleur
passant chantant Couteaux Couteaux
Je crierai
je crierai Mes yeux que j’aime
où êtes-
Vous Où
es-tu mon alouette ma mouette
Je crierai
je crierai plus fort que les obus
Que ceux
qui sont blessés et que ceux qui ont
bu
Je crierai
je crierai Ta lèvre est le verre où
J’ai bu
le long amour ainsi que du vin rouge
Le lierre
de tes bras à ce monde me lie
Je ne peux pas mourir
Celui qui meurt oublie
Je me souviens des yeux
de ceux qui s’embarquèrent
Qui pourrait oublier son amour à Dunkerque
Je ne peux pas dormir à cause des fusées
Qui pourrait oublier l’alcool qui l’a
grisé
Les soldats
ont creusé des trous grandeur nature
Et semblent
essayer l’ombre des sépultures
Visages de cailloux Postures de déments
Leur sommeil
a toujours l’air d’un pressentiment
Les parfums
du printemps le sable les ignore
Voici mourir
le Mai dans les dunes du Nord
Louis Aragon, 1942
All'amico francofilo Marco Niccolini,
con stima e affetto.
Itinerario (abbiamo sempre
pernottato a Villeneuve d'Ascq, a una decina di km da
Lille):
1° giorno, venerdì 28 luglio: 12,50, volo easyJet
Malpensa-Parigi-CDG; ritiro dell'auto a noleggio (una Renault Captur), https://www.hertz.fr;
autostrada A1 verso Lille; visita della Villa Cavrois
a Croix; check-in in albergo e cena a Villeneuve d'Ascq.
2° giorno, sabato 29 luglio: Kortrijk/Courtrai
3° giorno, domenica 30 luglio: Lens; Arras; Douai.
4° giorno, lunedì 31 luglio: Tournai/Doornik
5° giorno, martedì 1° agosto: Mons/Bergen; castello
di Beloeil.
6° giorno, mercoledì 2 agosto: Lille
7° giorno, giovedì 3 agosto: Dunkerque; Malo-les-Bains;
Bray-Dunes; Gravelines; Bergues.
7° giorno, venerdì 4 agosto: autostrada A1 verso Parigi; tetto panoramico
della Grande Arche de la Défense; pranzo a Neuilly-sur-Seine;
visita della Casa di François-René de Chateaubriand a
Châtenay-Malabry; volo easyJet
Parigi-CDG-Malpensa.
Resoconto delle
visite:
Venerdì, 28 luglio:
Gianluca e io avremmo dovuto volare direttamente su Lille, ma, in aprile, easyJet ha deciso di cancellare tutti i voli
Malpensa-Lille-Malpensa di luglio e agosto (riprenderanno il 4 settembre). Fra
rimborso e cambio voli, abbiamo optato per la seconda soluzione, sorbendoci,
quindi, due ore e mezza di autostrada fra Roissy-CDG
e Lille.:-/
Per fortuna, siamo riusciti ad arrivare a Croix un'ora prima della chiusura
dell'affascinante Villa Cavrois, http://www.villa-cavrois.fr,
capolavoro del grande architetto modernista Robert Mallet-Stevens
(ci sono diverse sue creazioni anche a Parigi, nel quartiere di Auteuil, 16ème arr.). La
giornata, così, non è andata del tutto "sprecata".
Le linee pure, essenziali di Villa Cavrois
trovano ancor più risalto dall'essere circondate da costruzioni sicuramente
lussuose (Croix è un sobborgo molto chic), ma di gran lunga più convenzionali.
Non oso immaginare le reazioni degli abitanti del quartiere all'epoca della
costruzione della villa, fra il 1929 e il '32... Ammesso e non concesso che ce
ne fossero, di abitanti da "scandalizzare", o se, invece, fosse
aperta campagna.
Nel tardo pomeriggio, è piacevole "approdare" finalmente in
albergo, farsi una doccia e andare a cena.
Sabato, 29 luglio:
Oggi sconfiniamo per la prima di tre volte in Belgio. La città fiamminga di
Kortrijk (Courtrai, in francese), http://www.toerismekortrijk.be,
dista appena una trentina di km da Villeneuve d'Ascq.
Una mezz'oretta d'auto e ci siamo.
Lasciata la macchina al Q-Park sulla Steenpoort,
in una manciata di passi raggiungiamo la piazza principale, Grote
Markt, su cui svetta l'immancabile Beffroi/Belfort (torre civica) e si affaccia il Municipio (Stadhuis), in stile gotico-rinascimentale (1420-1616).
Ci fermiamo qualche minuto davanti all'elegante facciata, nelle cui nicchie
sono esposte le statue dei più importanti conti di
Fiandra. In estate, le sale storiche del Municipio sono aperte al
pubblico tutti i giorni, dalle 13 alle 17. Vi torneremo, quindi, nel
pomeriggio.
La tappa successiva è al Begijnhof
(beghinaggio), http://www.toerismekortrijk.be/fr/node/59,
il complesso architettonicamente più suggestivo e armonioso della città, a
nostro parere (è sito Unesco).
E' dedicato a Santa Elisabetta e fu
fondato, da Giovanna di Costantinopoli, contessa di Fiandra, nel 1238. Gli
edifici attuali, però, risalgono al Seicento.
C'è una tale pace, fra queste linde casette, nelle viuzze acciottolate,
sulla piccola piazza alberata, in cui si erge la statua di Giovanna di
Costantinopoli. Ai suoi piedi, un micio dorme, beatamente acciambellato sul
soffice terriccio di un'aiuola.
La porta che dà sulla ricostruzione dell'umile alloggio di una beghina è
ancora chiusa. Dovremo tornare più tardi anche qui...
Trovata sprangata anche la chiesa di San Martino, http://www.toerismekortrijk.be/fr/node/65,
visitiamo quella di Nostra Signora (Onze-Lieve-Vrouwekerk), http://tinyurl.com/y8ndr4kw,
che è un vero incanto!
Nel transetto sinistro, si può ammirare una grande tela di van Dyck ("Elevazione della Croce", del 1631), mentre
nella vasta cappella dei Conti è conservata una squisita statua trecentesca in
alabastro di Santa Caterina d'Alesssandria,
attribuita al raffinato scultore André Beauneveu.
Ai margini del centro storico, sulle sponde del Leie
(Lys, in francese), fotografiamo i possenti Broeltorens, torrioni gemelli che costituiscono le uniche
vestigia delle fortificazioni cittadine.
L'area circostante è attualmente tutta un cantiere, poiché il lungofiume è
in fase di radicale ristrutturazione. A giudicare dal progetto, il risultato
finale dovrebbe essere molto gradevole.
Tornati alla chiesa di San Martino, stavolta la troviamo aperta, ma il suo
interno ci colpisce nettamente di meno, rispetto a quello della Onze-Lieve-Vrouwekerk. Sono, però, degni di nota, in particolare, un
imponente ciborio tardo-cinquecentesco e un quasi contemporaneo trittico di Bernaert de Rijckere.
Subito dopo pranzo, facciamo una bella scarpinata fino all'interessante Texture Museum, http://www.texturekortrijk.be,
il cui slogan potrebbe essere "tutto quello che avreste voluto sapere sul
lino, ma non avete mai osato chiedere".:-)
Troviamo l'allestimento molto ben studiato e i contenuti (incluso il video
in diverse lingue) estremamente istruttivi. Io, manco a dirlo, resto estasiata
davanti agli eterei merletti esposti nella "Tesoreria".
Gianluca e io usciamo dal museo ormai ferratissimi su coltivazione,
lavorazione e commercio del lino.;-)
L'ultima visita della giornata è alle già citate sale storiche del
Municipio (l'accesso è gratuito), http://www.toerismekortrijk.be/en/node/64,
sontuosamente decorate in uno stile che più fiammingo di così non si può, dagli
arazzi ai monumentali caminetti splendidamente intagliati.
Domenica, 30 luglio:
Fatta eccezione per alcune belle facciate Art déco, il centro di Lens,
ex-centro minerario a una quarantina di km da Villeneuve d'Ascq, http://www.tourisme-lenslievin.fr, ci sembra
alquanto tristanzuolo. Ma, appena varcata la soglia del Louvre-Lens (il cui
accesso resterà gratuito fino alla fine del 2017), http://www.louvrelens.fr,
costruito proprio dove, un tempo, si trovava una miniera di carbone, si ha
l'impressione di entrare in un altro, bellissimo, mondo.
Questo "figlio minore" del Louvre di Parigi è, in una sola parola,
una meraviglia! La Galleria del Tempo, dove è esposta la collezione permanente,
offre un colpo d'occhio, a mio parere, straordinario.
Aggirarsi tra le opere - reperti archeologici, sculture, dipinti, oggetti
d'arte - equivale a fare un'immersione totale nella Bellezza e nella Storia.
Non me ne sarei più andata...
Per l'ora di pranzo siamo ad Arras, http://www.explorearras.com,
cittadina nettamente più graziosa di Lens. Facciamo, sotto una pioggerellina
intermittente, un giro per il centro storico, inclusa una capatina, su place des Héros,
all'interno del Municipio, in cui ha sede anche l'Ufficio del Turismo.
Nel primo pomeriggio, rifocillati da generose porzioni di moules-frites (come dico sempre, "non si vive di sola
arte";-)), lasciamo Arras alla volta di Douai, http://www.douaitourisme.fr,
a meno di 30 km di distanza.
Parcheggiamo l'auto in rue des Chartreux, a qualche metro appena dalla nostra meta, il Musée de la Chartreuse, http://www.museedelachartreuse.fr, i cui
principali punti d'interesse, a mio avviso, sono l'antico edificio che lo
ospita e i dipinti di Jean Bellegambe, artista douaisien vissuto tra Quattro e Cinquecento, tra i quali
spicca il polittico di Anchin.
Purtroppo, diverse opere non sono al momento visibili, per fare spazio alla
mostra temporanea "Maria Maddalena, la passione rivelata". E il
"Ritratto di Donna" del Veronese è in prestito a un altro museo.:-/
Nel frattempo, è uscito il sole, evvai!:-) Recuperata l'auto, raggiungiamo in un baleno un piccolo
parcheggio in centro. Da lì, a piedi, percorriamo alcune vie fiancheggiate da
palazzi novecenteschi piuttosto anonimi, fino al Municipio, risalente al XV-XVI
sec. e sovrastato - indovinate un po' - dal contemporaneo Beffroi,
alto 77 metri.
Dopo un'ultima sosta alla Porta di Valenciennes, eretta nel Duecento,
allorché si chiamava "Porte Vacqueresse",
ma che ha subito numerose modifiche nel corso dei secoli, facciamo ritorno a
Villeneuve d'Ascq, che dista una quarantina di km da
Douai.
Lunedì, 31 luglio:
Stamattina facciamo poco più di 20 km per sconfinare nuovamente in Belgio e
visitare Tournai, http://www.visittournai.be (Doornik,
in fiammingo).
Arrivati in città, ci fermiamo per qualche minuto presso uno dei suoi landmark, il Ponte dei Buchi, che unisce le due rive della Schelda dal 13° secolo. Gravemente danneggiato all'inizio
della Seconda Guerra Mondiale, è stato in gran parte ricostruito, con anche
l'innalzamento dell'arcata centrale per adeguarlo alle maggiori dimensioni
delle chiatte più moderne.
Lasciata l'auto al Q-Park della rue Perdue, camminiamo fino alla vicina Grand' Place, dominata dal più antico Beffroi
del Paese.
Sul lato opposto della piazza, visitiamo, che non sono ancora le nove, la
suggestiva chiesa romanica di San Quintino, http://tinyurl.com/yazwnk9f,
sprofondata in una quiete assoluta.
Davanti alla chiesa, è stato eretto un monumento all'eroica Christine de Lalaing, strenua difenditrice di Tournai
durante l'assedio della città da parte delle truppe di Alessandro Farnese nel
1581.
Di fronte all'imponente mole della cattedrale Notre-Dame, http://www.cathedrale-tournai.be, perennemente
sotto restauro a causa di gravissimi problemi di stabilità, mi vengono in mente
le parole di una delle mie canzoni preferite, "Le Plat
Pays" di Jacques Brel:
"Avec des cathédrales
pour uniques montagnes
Et de noirs clochers comme mâts de cocagne
Où des diables
en pierre décrochent les nuages"
Proprio a causa dei suddetti lavori di restauro, della cattedrale, sia
fuori che dentro, si vede, ahinoi, ben poco. Vi torneremo nel pomeriggio, per
visitare il suo famoso e prezioso Tesoro, http://tinyurl.com/y7lzolv5,
che, oggi, è aperto al pubblico dalle 13 alle 18. Si possono trovare maggiori
info sugli orari di apertura della cattedrale e del Tesoro su http://tinyurl.com/y6upnjqu.
Sono ormai passate da poco le dieci e possiamo, quindi, recarci al Museo di
Belle Arti, http://tinyurl.com/ybjnml3s, allestito in un
palazzo Art nouveau disegnato nientepopodimeno che da
Victor Horta agli inizi del Novecento e che conserva
gli unici due Manet esposti in Belgio.
Fra le opere che ci hanno colpiti maggiormente, oltre ai già citati Manet
("I canottieri di Argenteuil" e "Chez le père Lathuille",
entrambi del 1879), ci sono una Madonna col Bambino di Rogier
van der Weyden (originario
proprio di Tournai), una Deposizione di Hugo van der Goes, due Marine di Seurat e
Monet e un disegno, "Gli Ulivi", di Van Gogh.
Notevole anche la collezione di sculture, per lo più risalenti a fine
Ottocento/primi del Novecento.
A Tournai, città famosa per i suoi splendidi
arazzi, il Musée de la Tapisserie, http://tinyurl.com/y9xveede,
è un altro must-see.:-)
I pezzi più recenti mi lasciano, lo confesso, piuttosto fredda, ma resto
letteralmente incantata dai grandi arazzi del 15° e 16° sec., esposti in una
morbida penombra che li rende ancora più spettacolari.
Concludiamo questa intensa mattinata scarpinando fino alle Case
Romaniche, http://tinyurl.com/y86s8643, alla chiesa di
Saint-Brice, http://tinyurl.com/ydyucjg4, dove ci riposiamo
un po', e alla cappella dell'Athénée Royal.
Nel pomeriggio, dopo aver preso un aperitivo e aver pranzato in un
simpatico locale della rue de Pont, assistiamo,
all'Ufficio del Turismo, alla proiezione, in francese, di un interessante video
sulla cattedrale Notre-Dame.
Dopo di che, visitiamo, finalmente, il summenzionato Tesoro, allestito
nell'ex-sacrestia e che è gremito di capolavori dell'arte medievale. Io, però,
mi "innamoro", in particolare, di una soave statuina d'avorio
raffigurante la Madonna col Bambino.
Altri "pezzi forti" sono la cassa di Notre-Dame, di Nicolas de
Verdun, considerata tra gli oggetti più preziosi custoditi in Belgio, la cassa
di S. Eleuterio, del 1247, la cassa dei Paggi, del 1571, e i superbi arazzi
della vita di S. Piat e S. Eleuterio di Pierre Feré (Arras, 1402).
Usciti dalla cattedrale, visitiamo il piccolo ma interessante Museo
d'Archeologia, http://tinyurl.com/ybxa3ypd, in rue des Carmes, in quella che era la
sede secentesca del Monte di Pietà.
Attraversato il verdeggiante e silenzioso cortiletto, entriamo nella prima
sala del museo, che ospita anche la biglietteria.
L'attuale allestimento, voluto dalla nuova curatrice, appare assai diverso
da quello descritto nella nostra Guida Verde del TCI, che è stata pubblicata
nel 2009. Non vi troviamo, ad esempio, né i frammenti di affreschi trecenteschi
e quattrocenteschi provenienti da chiese danneggiate dalla guerra, né le
sculture policrome ispirate all'arte di Rogier van der Weyden, segnalati a pag. 202.
Fra i reperti ancora presenti, quelli che ci colpiscono di più in assoluto
sono delle sontuose fibule merovingiche, come questa, https://flic.kr/p/X5UDQx .
Prima di rientrare in albergo, raggiungiamo la vicina chiesa
romanico-gotica di San Giacomo, http://www.saint-jacques-tournai.be. Il
campanile e il piedicroce risalgono all'11° e 12° sec.,
mentre il coro è del 1368.
Martedì, 1° agosto:
Pure oggi torniamo in Belgio, a Mons (Bergen, in
fiammingo), http://www.visitmons.be, a un'ottantina di km
da Villeneuve d'Ascq.
La prima tappa è sulla Grand' Place, ancora
sonnolenta a quest'ora del mattino. Lo sguardo è subito attirato dal
quattrocentesco Municipio, con la sua famosa scimmietta in ferro, detta "du Grand Gard",
e un'inusuale, elaboratissima serratura, copia dell'originale, custodito
nell'ufficio del borgomastro.
Alle spalle del Municipio, si estende un delizioso giardino pubblico,
allietato da fiori variopinti e dalla fontana "Le Ropieur"
(il monello), del 1937.
Ma siamo venuti a Mons principalmente allo scopo
di visitare la magnifica collegiata di Santa Valdetrude, http://www.waudru.be,
mirabile esempio d'architettura gotico-brabantina eretto tra il 1450 e il 1621.
Nonostante la lunga "gestazione", il progetto generale, dovuto a Matheus de Layens, è stato
minuziosamente rispettato.
Ci aggiriamo lentamente nella grandiosità delle navate, del transetto e del
coro, ammirando ogni dettaglio, dalle vetrate istoriate, alle sculture, ai
sublimi rilievi in alabastro dello scomparso jubé e ora sopra quattro altari
nei bracci del transetto. Tali rilievi sono stati eseguiti da Jacques du Broeucq nella prima metà del
Cinquecento, così come le bellissime statue delle Virtù cardinali e teologali
nel coro e numerose altre sculture ed elementi decorativi che adornano la
collegiata.
Lasciata a malincuore tanta bellezza, facciamo una lunga passeggiata fino
al Mons Memorial Museum, http://www.monsmemorialmuseum.mons.be, che,
però, è solo Gianluca a visitare (gli è piaciuto molto). Per una volta, sono io
quella che aspetta fuori.;-)
Dopo aver gustato due favolose galettes savoyardes generosamente "innaffiate" di ottimo
sidro in una crêperie che è stata aperta di recente
in rue de la Clef, torniamo al parcheggio, risaliamo
in auto e, in una mezz'ora, raggiungiamo il castello di Beloeil, http://www.chateaudebeloeil.com, che, a dire il vero,
delude un po' le nostre aspettative. Definirlo la "Versailles belga"
ci sembra giusto "un filino" iperbolico...
Tuttora proprietà dei principi di Ligne,
l'edificio attuale risale ai primi del Novecento, quando il castello dovette
essere ricostruito dopo un devastante incendio.
Approfittiamo del bel tempo per fare due passi nel vastissimo e
verdeggiante parco, che ospita anche diversi cigni e anatre. Il cielo azzurro,
percorso, qua e là, da nuvole perfettamente candide, si riflette in una lunga
vasca rettangolare, in fondo alla quale "monta la guardia"
Nettuno, https://flic.kr/p/X7RgPH .
Torniamo poi all'interno del castello. Le sale aperte al pubblico sono
riccamente (fin troppo, per i nostri gusti) arredate con mobili francesi
secenteschi e settecenteschi e decorate con quadri francesi, fiamminghi e
italiani, arazzi di Bruxelles, Lille, Beauvais e dei Gobelins, porcellane orientali e di Delft. Ma è tutto
talmente "ammassato", che risulta quasi impossibile apprezzare il
singolo oggetto, il singolo dettaglio.
Non mancano, com'è ovvio, neanche numerosi ritratti di membri della
famiglia principesca, fra i quali spiccano questi due, https://flic.kr/p/W6pZtn, https://flic.kr/p/X7RkVZ .
Mercoledì, 2 agosto:
Trascorriamo la giornata a Lille, http://www.lilletourism.com,
la città che ha dato i natali a Charles de Gaulle. Il tempo soleggiato di ieri
ha lasciato il posto a un cielo plumbeo. Soffia un vento impetuoso, che piega
gli alberi quasi ad angolo retto e mi fa sempre più assomigliare a un'istrice.;-)
In attesa che, alle dieci, il Museo di Belle Arti apra i battenti, facciamo
un giro nel centro storico: place Rihour,
dominata da ciò che resta dell'omonimo palazzo quattrocentesco, ora sede
dell'Ufficio del Turismo; place du
Général de-Gaulle, la piazza principale, su cui sorge
l'armonioso palazzo della Ancienne Bourse, così tipicamente fiammingo; la
rue Nationale, affollata di bei negozi...
Vorremmo visitare San Maurizio, http://tinyurl.com/y98luuch,
che è considerata la chiesa più significativa della città sotto il profilo
architettonico, ma la troviamo chiusa, sia ora, che più tardi.
Quando si sono fatte quasi le dieci, ci avviamo verso il Museo di Belle
Arti, http://www.pba-lille.fr, che è stato
recentemente ristrutturato. Lo spaziosissimo foyer è davvero stupendo! Arioso,
pervaso da una luce morbida e soffusa, è stato studiato per renderlo il più
accogliente possibile, con poltrone e divani, coffee shop, libreria...
Obiettivo centrato in pieno, a nostro avviso.
Iniziamo la visita dalle sale nel seminterrato (risulteranno essere, per
noi, le più interessanti e suggestive del museo), dedicate alla preistoria,
all'antichità e all'arte medievale e rinascimentale, http://tinyurl.com/yb5g9mjd, http://tinyurl.com/y9yoaa9x .
Io mi sarei portata via molto volentieri questo Donatello, http://tinyurl.com/y72g35ff ...:-)
Al pianterreno, iniziamo dall'impressionante galleria delle ceramiche e
porcellane, http://tinyurl.com/yaetwjnw, per poi passare
alla sezione delle sculture del XIX e XX se., http://tinyurl.com/ydx8g7a9,
dove ho la gioia di trovare anche due creazioni della "mia" amata Camille Claudel, http://tinyurl.com/y8cmyhcn .
Al primo piano, sono invece esposti dipinti e sculture che vanno dal XVI al
XXI secolo, http://tinyurl.com/y8ql4v5x . Fra le tele
che ci hanno maggiormente colpiti ci sono questo Goya, http://tinyurl.com/y9hs7nml,
questa natura morta di Delacroix, http://tinyurl.com/y899a4f8,
e questo Monet, http://tinyurl.com/ya7mx9d2 .
I ritratti di Jean-Marc Nattier mi fanno
immancabilmente andare in brodo di giuggiole, http://tinyurl.com/ybc2wtkl ...
Mentre stiamo pranzando in place de Béthune, comincia a piovere, ma la cosa non ci turba, visto
che siamo ben equipaggiati con K-way, ombrellini pieghevoli e scarpe chiuse.:-)
Nel pomeriggio, sotto una pioggia a tratti battente, proseguiamo nella
nostra esplorazione del Vieux-Lille. La nostra
prossima meta è l'Hospice Comtesse, http://tinyurl.com/y7kfkx7q,
in rue de la Monnaie. La fondazione dell'ospizio
risale al 1236, ma l'aspetto attuale dell'edificio è di stampo rinascimentale
fiammingo.
Lo troviamo, d'acchito, un luogo di grande fascino, in particolare la parte
inferiore, con la vasta sala dei malati quattrocentesca dalle vertiginose
capriate, la cappella secentesca e i più intimi spazi un tempo occupati da chi
dirigeva la comunità.
Al primo piano, è stato allestito un pregevole museo di storia e arti
applicate. Peccato che vi regni un soffoco allucinante.:-/
Data l'estrema vicinanza, facciamo una capatina a Notre-Dame-de-la-Treille, http://www.cathedralelille.com,
la cattedrale eretta nell'Ottocento in uno stile neo-gotico sobrio ma che non
trasmette - almeno a noi - alcuna emozione.
Dopo un break in hotel, torniamo a Lille, nel quartiere meridionale dei Moulins, popolare e multietnico, per una squisita cena
libanese.
Giovedì, 3 agosto:
A Villeneuve d'Ascq, tanto per cambiare, piove,
ma via via che ci avviciniamo alla costa, le schiarite si fanno sempre più
ampie.
Anche nel centro di Dunkerque, http://www.dunkerque-tourisme.fr, ci sono
grossi lavori in corso. Dopo qualche deviazione imprevista, arriviamo nella
zona del Municipio e, in una via laterale, troviamo un buco dove lasciare
l'auto.
In un paio di minuti, raggiungiamo la suggestiva chiesa cinquecentesca di
Sant'Eligio, http://tinyurl.com/ydyapjwr, che sorge di
fronte al Beffroi, che, in origine, le faceva da
campanile.
L'interno, dalle pure linee gotiche, conserva le spoglie mortali di Jean
Bart, corsaro vissuto nel Seicento ed eroe locale.
Fotografata la facciata del Municipio, risaliamo in auto, diretti verso il
museo "Dunkerque 1940", http://dynamo-dunkerque.com,
che racconta, attraverso foto, video, armi, uniformi, relitti e così via, il
drammatico svolgimento dell'Operazione Dynamo, ovvero
la ritirata alleata del maggio-giugno 1940.
Più tardi, sulla lunghissima, soleggiata e ventosa spiaggia di Malo-les-Bains (uno dei punti della costa da cui si svolse la
ritirata), http://www.cote-dopale.com/villes/malo-les-bains,
fra villeggianti sdraiati sulla sabbia o che mangiano un gelato e bambini che
giocano con gli aquiloni, ci è quasi impossibile immaginare l'orrore di cui
questo luogo è stato testimone oltre 77 anni fa.
Da Malo-les-Bains ci spostiamo, sempre lungo la
costa, a Bray-Dunes, http://www.bray-dunes.fr.
Ci fermiamo per qualche minuto alla duna del Pappagallo, su cui un giovane
spaniel - incarnazione della felicità canina - sta correndo a perdifiato, per
poi pranzare in bd Georges-Pompidou.
Nel primo pomeriggio, eccoci a Gravelines, http://www.tourisme-gravelines.fr, nota per le
fortificazioni progettate da Vauban, per volere di
Luigi XIV, nel 1706 e in ottimo stato di conservazione, dove la violenza del
vento ci ricorda la Penisola Valdés...
Decisi, comunque, a sfidare gli elementi :-), non rinunciamo a noleggiare
una barchetta elettrica, http://tinyurl.com/yd6fkz5z,
nel (vano) tentativo di fare il periplo delle suddette fortificazioni. In
realtà, per una mezz'ora circa, sembriamo delle anatre che nuotano in un
piccolo stagno.;-) Gianluca avrebbe tanto voluto avere
a disposizione un meno ecologico, ma più efficace, motore fuoribordo.;-)
Miseramente fallita l'opzione nautica, ripieghiamo su quella del caval di
San Francesco e facciamo il giro delle mura a piedi.
Gravelines, vento a parte, è una
località incantevole! Ci sono fiori ovunque e ha tutto un'aria così linda e
serena... Resterà di certo fra i ricordi più piacevoli di questa nostra vacanza
nel Nord-Pas-de-Calais.
Da fan di Dany Boon e
del suo "Bienvenue chez
les Ch'tis", http://tinyurl.com/37bvyz,
non possiamo non fermarci a Bergues, http://tinyurl.com/ycv92xw9,
la cui principale attrattiva è costituita dal Museo del Monte di Pietà, http://tinyurl.com/y96monbx,
che conserva, tra le varie opere, un dipinto di Georges de la Tour, https://flic.kr/p/XbvMit,
che, come si suol dire, vale, da solo, il viaggio
fino a qui.
Il centro storico nel suo insieme, tuttavia, non ci colpisce più di tanto.
Dopo un'ultima sosta davanti all'elegante Porta di Cassel,
ripartiamo verso Villeneuve, a una settantina abbondante di km di distanza.
Venerdì, 4 agosto:
Anche questo viaggetto (il primo in cui non abbiamo incrociato nemmeno un
altro turista italiano; persino in Gabon, ne avevamo incontrati altri tre)
volge al termine, sigh... Intorno alle otto, lasciamo l'albergo e riprendiamo
l'A1 in direzione Ile-de-France. A mano a mano che scendiamo verso sud, le
condizioni meteo migliorano. Il cielo piccardo sembra addirittura di
porcellana! Questo ci tira un po' su di morale.
In tarda mattinata, saliamo, per la prima volta, sul tetto panoramico della
Grande Arche della Défense, http://www.lagrandearche.fr,
ridivenuto accessibile al pubblico il 1° giugno scorso.
La vista dal 56° piano della Tour Montparnasse
resta, comunque, la nostra preferita.:-)
Dopo aver pranzato a Neuilly-sur-Seine con
l'amico Olivier (che Gianluca non vedeva da ben dieci anni), riesco finalmente
a esaudire un mio vecchio desiderio: visitare, a Châtenay-Malabry,
la deliziosa Vallée-aux-Loups, http://maison-de-chateaubriand.hauts-de-seine.fr,
dove François-René de Chateaubriand e Juliette Récamier trascorsero parecchi anni delle loro vite.
Aspettavo giusto di tornare in région parisienne "aux beaux jours".
Stavolta è il consorte a scegliere di restare ad aspettare fuori (ciò
spiega l'assenza di immagini della Vallée-aux-Loups
nella galleria fotografica su Flickr).
Piccolo inciso: se doveste capitare da queste parti, vi consiglio vivamente
di non perdere nemmeno la chiesetta romanica di St-Germain-l'Auxerrois, http://www.saint.germain.free.fr/eglise/decouvrez.htm .
Ci sono stata diversi anni fa e ne conservo un bellissimo ricordo.
E' ormai giunta l'ora di tornare in
aeroporto, restituire l'auto, ecc. ecc.
À la prochaine, notre douce France!
Albergo:
Hôtel Morphée,
Villeneuve d'Ascq, http://www.hotel-morphee.com, http://tinyurl.com/yao4os8t
Ristoranti:
a Villeneuve d'Ascq:
"Crocodile", http://tinyurl.com/yakf4y49, http://tinyurl.com/y8tktdaz
"Grill Courtepaille", http://tinyurl.com/y7bbe3hx, http://tinyurl.com/ydc3xfpr
ad Arras:
"Le Bateau du
Ch'ti", http://tinyurl.com/y8lqj3d5, http://tinyurl.com/y7c5hacw
a Tournai:
"Le British", http://www.lebritish.be
a Mons:
"Ma' Breizh" (ottima crêperie tradizionale bretone, non ancora recensita su TripAdvisor), http://tinyurl.com/y8xvxjra
a Lille:
"L'Empire", http://www.brasserie-lempire.fr, http://tinyurl.com/ya9yqn4m
"Layalina" (cucina libanese), http://layalina-lille.com, http://tinyurl.com/y8afy45k
A Bray-Dunes:
"Le Fastnet", http://tinyurl.com/yca83ly8, http://tinyurl.com/y76zvc8d
a Neuilly-sur-Seine:
"Hippopotamus", http://tinyurl.com/ybrfnpo2, http://tinyurl.com/y7zrd8e8