I diari di viaggio di Carla Polastro

Viaggio nell'Eden

Gabon, luglio/agosto 2004

I cani del Loango Lodge


La laguna di Iguela


La paillotte del Loango Lodge


Un nido nella foresta


Il Loango Lodge visto dalla laguna


Mangrovie nella laguna di Iguela


A spasso nella foresta


La laguna di Iguela dalla savana che la circonda


Airone gigante


In jeep nella savana


Bufalo


Bufalo


Radura nel Parco Nazionale Petit Loango


Elefanti in pausa pranzo


Il micio del Loango Lodge


I bungalow del Loango Lodge


Imbarcadero del Loango Lodge


Megattera al largo di Iguela


Idem


Idem


Sul fiume M'pivié


Idem


Idem


Piccolo coccodrillo sul fiume M'pivié


Martin pescatore


La missione S. Anna


Idem


Gorilla al campo di Evengue


Idem


Idem


Idem


Idem


Idem


La laguna Fernan Vaz al tramonto


Idem


La giungla nei dintorni di Camp Mikongo


Ingresso del PN de la Lopé


La savana nel PN de la Lopé


Idem


Bufali nel PN de la Lopé


Nel giardino dell'Hotel Lopé


Idem


Idem


Idem


Idem


Idem



Idem


Teschio d'elefante nel giardino dell'Hotel Lopé


Incisioni rupestri (2500 aC)


Idem


Sul fiume Ogoué


Idem


Idem


Tramonto alla Lopé

Alla memoria di Albert Schweitzer, “le Grand Docteur”

“... (dell')erba, lieta dove non passa l'uomo”

G. Ungaretti

Nella “realtà della fantasia”, questo viaggio è iniziato molto tempo fa, leggendo una biografia del Dottor Albert Schweitzer. All'epoca, naturalmente, non potevo sapere che una serie di articoli del National Geographic, fra il 2002 e il 2003, avrebbe messo in moto la realizzazione di quella fantasia!

Una ricerca su Google e l'acquisto di un paio di guide sul Gabon mi hanno fatto rapidamente scoprire che un'agenzia di Libreville, la Mistral Voyages, ha de facto il monopolio del turismo gabonese, per il momento allo stadio embrionale.

Gianluca e io abbiamo deciso di visitare i due parchi nazionali più noti: il Petit Loango, sull'Atlantico, e la Lopé, nel centro del Paese.

La scelta del periodo è stata, per così dire, “obbligata”, desiderando vedere le balene, che giungono nelle acque gabonesi in estate, appunto. Un ulteriore vantaggio è rappresentato dal fatto che si tratta della stagione secca, durante la quale le temperature sono miti e il tasso di umidità cala in maniera considerevole, rispetto al resto dell'anno. Gli altri animali, però, sono difficilmente visibili, poiché si rifugiano nel folto della giungla, dove è più facile trovare cibo e acqua. Più o meno da lontano o di sfuggita, siamo riusciti a osservare degli elefanti, ippopotami, scimmie di diverse specie (dal naso bianco, colobi, macachi, cercocebi), bufali, coccodrilli, una gazzella, uno scoiattolo... Decisamente più agevole è il bird-watching: svariate centinaia di specie di uccelli vivono in Gabon e molte di queste sono talmente diffuse da essere visibili senza neanche l'aiuto dei binocoli.

Dal punto di vista paesaggistico, l'Ogooué Marittimo, la regione che comprende il P.N. Petit Loango, è senz'ombra di dubbio uno dei luoghi più belli e particolari che Gianluca e io abbiamo mai visto! Centinaia di chilometri di sabbia dorata, deserti se non per la presenza di qualche animale, sullo sfondo di una foresta pluviale fittissima, dalle mille sfumature di verde... Il senso di tranquillità assoluta, di essere quasi soli al mondo, il rumore delle onde dell'oceano che penetra fin nei meandri della giungla, il canto fortissimo degli uccelli, le grida delle scimmie nascoste lassù in alto, fra le cime degli alberi, la quiete delle lagune di Iguela e Fernan Vaz e del fiume M'pivié, la leggera brezza che increspa la superficie dell'acqua color smeraldo, le mangrovie che creano straordinari canyon d'ombra e di silenzio, la dolcezza dell'aria e della luce al tramonto, la grazia elegante degli aironi, i gabbiani che sembrano giocare col vento... La Missione Sant'Anna, con la chiesa di Gustave Eiffel, coetanea della torre landmark di Parigi (1889), e altissime canne di bambù, il gracidio baritonale delle rane e il frinire dei grilli a Petit Evengue, dove, all'alba, si viene svegliati dall'incessante cinguettio di centinaia di uccelli... Come nel delta dell'Okavango, si respira l'intenso, penetrante profumo della salvia selvatica...

Il Parco Nazionale della Lopé offre invece un mosaico di giungla, savana e monti, attraversato dal “grand fleuve”, l'Ogooué. Fiori e fogliame hanno colori accesi, quasi violenti, come in un quadro del Doganiere Rousseau. Bouganvillea viola e bianca illumina il grande giardino dell'hotel Lopé.

N.B.: nel 2007, Lopé-Okanda è stato dichiarato sito Unesco (l'unico, per il momento, in Gabon), Scheda sul sito UNESCO

Il Monte Brazza (grossa collina sarebbe una definizione più appropriata, visto che è alto solo 450 m. circa) “svetta” sugli altri rilievi e deve il suo nome a Savorgnan de Brazza, l'esploratore che arrivò qui nel 1875 (v. anche Brazzaville).

E' stato piacevolissimo percorrere un tratto dell'Ogooué per raggiungere il sito delle incisioni rupestri, risalenti al 2500 a.C. Il posto è bellissimo: una radura tra giungla e savana, a qualche centinaio di metri dalle rive verdeggianti del fiume, dove abbiamo visto pascolare una cerbiatta col suo piccolo. Un fulgido sole (cosa assai rara nella stagione secca) faceva brillare di miriadi di riflessi argentei le acque del fiume, percorse da correnti fortissime.

A un'ora e mezza di strada da Lopé si trova Mikongo, dove i ricercatori dell'ECOFAC (attualmente un'Italiana, una Cinese, un'Inglese e una Polacca), con l'aiuto della WCS (Wildlife Conservation Society) di New York, stanno studiando i gorilla di pianura.

Come a Loango, ci siamo affidati con fiducia al passo di “camminatori millenari” delle guide e dei pisteur, Joël, Basil, Jean-François... Eredi di innumerevoli generazioni di cacciatori, hanno abbracciato con fervore ed entusiasmo la causa conservazionista. Il loro senso di appartenenza a questi luoghi è tangibile, così come il rispetto che provano per ogni forma di vita che prospera nella foresta. Da genitori e nonni hanno imparato le straordinarie doti curative delle piante, come la corteccia di un albero che combatte l'anemia perché ricchissima di ferro. Il rispetto per gli alberi considerati sacri che nessuno, nemmeno i tagliaboschi venuti dall'estero, osa abbattere.

Si rimane stupiti davanti a tronchi giganteschi, dalle radici enormi, e piante parassitarie che avviluppano e soffocano, fino a uccidere l'albero “ospitante”.

La notte di Mikongo ci ha regalato un cielo incredibilmente gremito di stelle, con la costellazione dello Scorpione e la Via Lattea nitidissime sopra di noi, e una cacofonia di cinguettii, grida, gracidii, scricchiolii, fruscii... E poi si dice “il silenzio della natura”!

Non sono certo mancate le occasioni per far pratica d'inglese e francese! Abbiamo chiacchierato con parecchi Gabonesi (che però, va detto, in generale non brillano come cordialità), con tanti immigrati da altri Paesi africani (Maliani, Senegalesi, Nigeriani, Camerunensi, Ghanesi, ecc.), con i ricercatori di ECOFAC e WCS e con altri turisti, un bunch esiguo ma decisamente cosmopolita!

Ma l'highlight di questo viaggio in Gabon è stata sicuramente l'osservazione delle balene, a Loango. Fra luglio e settembre, qui si registra la seconda maggior concentrazione di balene al mondo, dopo il Sud Africa: dai 2000 ai 2500 esemplari. Sono studiate dai ricercatori della WCS. Uno di loro, l'Inglese Tim, ci ha accompagnati, insieme ad altre 5 o 6 persone, alla loro scoperta e già dieci minuti dopo aver lasciato la laguna di Iguela ed essere entrati in mare abbiamo incontrato i primi cetacei! Vederli saltare fuori dall'acqua è un'emozione indimenticabile, così come ascoltare, grazie all'idrofono, il loro canto. A un certo punto, ben 4 balene (tre maschi e una femmina: abbiamo chiaramente interrotto un rituale di corteggiamento) hanno circondato il gommone, sfiorandolo ripetutamente. Molte delle balene che abbiamo visto portavano i segni di scontri avuti con le orche, che è possibile vedere solo molto raramente però. Speravamo di vedere anche dei delfini, ma non è successo, purtroppo. In compenso, per alcuni istanti ci siamo sentiti nei panni degli attivisti di Greenpeace, inseguendo un peschereccio cinese attrezzato anche per la caccia agli squali. La cosa più incredibile è che un tale fatiscente ammasso di ruggine riesca ad arrivare fino alle coste del Gabon dalla Cina e a tornare poi in patria...

Carla Polastro

INFO PRATICHE

E' obbligatoria la vaccinazione contro la febbre gialla e fortemente consigliata la profilassi antimalarica.

I cittadini italiani devono richiedere il visto all'Ambasciata della Repubblica Gabonese di Roma (00198), via San Marino 36, tel. 06 85 35 89 70. Visto turistico: 35 euro (tariffa 2004).

Valuta: CFA (1 euro = 655,95 CFA, tasso di cambio fisso)

VOLI INTERCONTINENTALI: dall'Europa, Air Gabon e Air France (Swiss International ha sospeso i voli per e dal Gabon); dal Nord Africa, Royal Air Maroc

Trasporti Interni:

Nota dolente, spesso dolentissima! I voli interni sono molto cari, raramente puntuali, quando non vengono addirittura cancellati senza preavviso. Il treno da Libreville a Franceville e che passa per la Lopé (Le Transgabonais) è messo ancora peggio. I ritardi, anche di parecchie ore, sono all'ordine del giorno, in classe VIP e Première l'aria condizionata è tenuta su livelli polari, i sedili della Première sono molto scomodi. L'unico aspetto positivo è il prezzo dei biglietti, decisamente contenuto e con poca differenza tra le varie classi (VIP, Prima e Seconda).

Strutture Ricettive

Nei principali centri urbani, quali Libreville, Port Gentil, Franceville, Lambaréné, la scelta non manca e si trovano sistemazioni per tutte le tasche. Nella brousse le cose si complicano, perché non ci sono “vie di mezzo”: o lodge e accampamenti carissimi, per lo più con un pessimo rapporto qualità/prezzo, o cases de passage, baracche di assi di legno con tetto in lamiera che, a giudicare dall'esterno, fanno apparire il termine “spartano” un eufemismo!

Qualche indirizzo di alberghi e lodge

Libreville:

Résidence Hotelière du Phare, La Sablière,tel. 44 51 98, http://www.hotel-libreville.com

Le Méridien Re-Ndama, Glass, tel. 76 61 61, fax 74 29 24, camere a partire da 95.000 CFA (145 euro ca.), http://tinyurl.com/35m3se

Atlantique, di fronte all'aeroporto Léon Mba, tel. 73 24 48/50, fax 73 24 36/60, camere a partire da 65.000 CFA (100 euro ca.)

Tropicana, nei pressi dell'aeroporto Léon Mba, tel. 73 15 31/32, fax 73 65 74, indirizzo e-mail tropicana@inet.ga, camera doppia con prima colazione inclusa a 50 euro a notte

Port Gentil:

Le Méridien Mandji, tel. 55 21 03, fax 55 28 06, camere a partire da 85.000 CFA (130 euro ca.), http://tinyurl.com/3xcvm7

Du Parc, tel. 55 25 28/56 11 30, fax 56 02 95, camere da 20.000 a 75.000 CFA (30/115 euro ca.)

Lambaréné:

Ogooué Palace, tel. 58 18 64, fax 58 18 65, indirizzo e-mail ogooue.palace@assala.com, camere da 25.000 CFA (38 euro ca.)

Franceville:

Léconi Palace Intercontinental, tel. 67 74 16/17/18, fax 67 74 19, camere da 45.000 CFA (68 euro ca.), tariffe ridotte nei week-end

Omboué:

Olako, tel. 74 52 82/77 30 95, fax 72 63 65, indirizzo e-mail info@hotelolako.com, camere a partire da 25.000 CFA (38 euro ca.), http://www.hotelolako.com

P.N. Petit Loango:

Loango Lodge, indirizzo e-mail reservations@africas-eden.com, 295 euro al giorno a persona (395 se si opta per una suite), inclusi pasti ed escursioni (whale-watching: 60 euro extra a persona), bevande escluse, sito web: www.africas-eden.com/Loango-Lodge.asp

P.N. de la Lopé:

Lopé Hotel, http://www.lopehotel.com, indirizzo e-mail hotellope@yahoo.fr

Motel Mbeyi, tel. 22 63 06

Camp Mikongo: dal 2010, la Zoological Society of London non gestisce più il Mikongo Conservation Centre, che è tornato sotto l'egida dell'Ente Parchi Nazionali del Gabon, che ha autorizzato un'associazione di ecoguide a organizzare escursioni nella giungla con partenza da Camp Mikongo. Come struttura ricettiva non è, per il momento, operativa.

Cases de passage nel villaggio di Lopé

Guide

Sophie Warne, “Gabon, Sao Tomé and Principe”, The Bradt Travel Guide (in inglese. Testata “sul campo”, si è rivelata, qua e là, ben poco attendibile.)

Mylène Rémy, “Le Gabon aujourd'hui”, Les Editions du Jaguar (in francese. Contiene anche informazioni turistiche, ma verte soprattutto sulla storia e l'economia gabonesi.)

Cartine

Gabon, Carte touristique routière 1:1 000 000, Institut National de Cartographie, Libreville

Siti Utili

http://www.mdtravelhealth.com/destinations/africa/Gabon.html

http://http://www.viaggiaresicuri.mae.aci.it/index.php?id=164

http://www.ecotourisme-gabon.com

http://www.zsl.org/conservation/regions/africa/gorilla-mikongo (la ZSL non gestisce più il Mikongo Conservation Centre dal 2010)

http://www.wcs.org/where-we-work/africa/gabon.aspx

http://www.operation-loango.com

http://libreville.usembassy.gov/travelers_info.html

https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/geos/gb.html