I diari di viaggio di Carla Polastro 

 

Un intenso week-end ateniese

 

Novembre 2009

 
 
 
 
 

"Avrei vegliato sul dio disarmato."

(Marguerite Yourcenar, "Memorie di Adriano")
 
 

Venerdì, 13 novembre 2009:
 
Partiamo per Malpensa in un'alba bellissima. L'orizzonte ha i colori di un immenso incendio. Un quarto di luna spicca nitidissimo nel cielo che comincia appena a schiarire. Nel Casalese, una nebbiolina diafana ricopre i campi e fa pensare a nordiche leggende di fate e folletti. Ecco poi stagliarsi le Alpi, perfettamente candide nel sole nascente.
 
Oggi è il 45° compleanno di Gianluca e il 93° anniversario della nascita del mio Papà Piero, i due uomini che non hanno mai permesso che la mia fosse una vita povera d'amore.
 
Gianluca e io festeggeremo questa giornata speciale visitando il nuovo Museo dell'Acropoli di Atene, che è stato inaugurato lo scorso giugno, http://tinyurl.com/mbjezm
 
Atterriamo all'aeroporto internazionale di Atene in perfetto orario, alle 14,15, e una volta recuperata la valigia, ci dirigiamo verso la stazione della metro e dei treni suburbani, dove acquistiamo due biglietti turistici validi tre giorni (15 euro l'uno; si fa presto ad ammortizzarli, visto che la sola A/R aeroporto-centro città costa 12 euro).
 
Il tempo è magnifico: cielo terso, temperature miti, al punto da poter girare tranquillamente con le mezze maniche (al mattino presto e alla sera fa nettamente più fresco). E resterà così fino a domenica, per nostra fortuna.:-)
 
La linea 2 (blu) ci porta a Syntagma in una quarantina di minuti, e da lì, il Museo dell'Acropoli è a una sola fermata di distanza sulla linea 3 (rossa).
 
Il primo aggettivo che ci salta in mente quando entriamo nel museo è "spettacolare". Il colpo d'occhio è a dir poco mozzafiato, con le cariatidi dell'Erekteion che dominano da una balconata questo edificio inondato di luce e "popolato" di splendidi reperti.
 
Mi sento come un bimbo in un negozio di giocattoli o un goloso in una pasticceria. E' felicità allo stato puro, qualcosa che assomiglia da vicino all'euforia.
 
Mi volto e rimango come "stregata" davanti a una kore - sulla quale restano visibili alcune tracce di colore - investita in pieno dalla luce solare. Qualche metro più in là, è il bassorilievo detto dell'"Atena pensosa" ad incantarmi.
 
La sezione dedicata ai fregi del Partenone mostra come una ferita sempre aperta gli spazi dove dovrebbero trovarsi i Marmi Elgin, esposti dal 1816, com'è ben noto, al British Museum di Londra.
 
Ci sediamo sulla terrazza della caffetteria: la sagoma inconfondibile del Partenone si staglia, ambrata, contro il cielo che sta virando al blu cobalto del tramonto. Presto verranno accese le miriadi di faretti del museo, e rifaremo - lentamente, assaporando ogni istante, ogni scultura, ogni fregio, ogni bassorilievo - il giro delle sale, nella diversa atmosfera creata dalla luce artificiale.
 
Lasciare un posto così straordinario non è affatto facile ...
 
Riprendiamo la metro ad Acropolis fino a Omonia, la stazione più vicina al nostro albergo, l'Art Hotel, http://www.arthotelathens.gr
 
Il quartiere è ancora peggio del previsto: grande sporcizia, spaccio e consumo di droga a ogni ora del giorno (e, presumo, della notte), prostituzione, numerosi edifici fatiscenti o addirittura in stato d'abbandono.
 
Anche l'hotel si rivela al di sotto delle nostre aspettative: è molto fané, con le poltrone e il divano della hall che avrebbero urgente bisogno di essere rifoderati o - almeno - puliti. I mobili della nostra stanza (la 202) non sono certo in condizioni migliori, e non la si può definire una camera accogliente o granché confortevole. In bagno ci sono il telefono e il phon, ma nemmeno l'ombra di un gancio al quale appendere i teli da bagno o una vestaglia, né la vasca è dotata di una tenda che permetterebbe di fare una doccia senza allagare tutto. Le uniche note positive sono l'estrema cortesia e disponibilità della proprietaria (o direttrice) e dell'intero staff, il buffet più che discreto della prima colazione e la vicinanza con il Museo Archeologico Nazionale.
 
Sabato, 14 novembre 2009:
 
Arriviamo davanti al Museo Archeologico Nazionale, http://tinyurl.com/yb5cypl, una decina di minuti prima dell'orario di apertura (8.30). C'è già qualche turista in attesa di entrare, dei dipendenti del museo chiacchierano e fumano fuori dal portone, alcuni anziani portano a spasso i propri cagnolini sulle aiuole della piazza, un micio ben pasciuto se ne sta sdraiato al tiepido sole del primo mattino.
 
Rispetto alla nostra visita pre-ristrutturazione olimpica, non notiamo cambiamenti radicali, ma l'allestimento è stato riordinato e razionalizzato, migliorata l'illuminazione, così come l'esposizione del Tesoro di Micene, ristrutturati la caffetteria, il gift shop e le toilettes.
 
E' un'altra "full immersion" nella Bellezza. Rivedere certe opere è come ritrovare dei vecchi amici: dai piccoli suonatori cicladici al fantino dell'Artemisio sul suo slanciato destriero, dall'imponente Poseidon bronzeo all'Efebo di Anticitera, dalle innumerevoli Nike alle aggraziate figurine di Tanagra e Myrina ...
 
Troviamo molto interessante la mostra temporanea "Worshiping Women: Ritual and Reality in Classical Athens" (fino al 30 novembre 2009), che fra il dicembre 2008 e il maggio 2009 era stata presentata all'Onassis Cultural Center di New York.
 
Mangiamo qualcosa in caffetteria, che si affaccia su un delizioso patio affollato di ulivi e aranci (un po' tutta la città è rallegrata dalla solarità delle arance novembrine).
 
Poco dopo le 13, lasciamo il Museo Nazionale e ci dirigiamo verso il M° Omonia. In un paio di fermate, siamo a Syntagma, cuore di Atene, su cui si affacciano la severa facciata neo-classica del Parlamento e due dei migliori alberghi di Atene, il Grande Bretagne e il King George Palace.
 
Imbocchiamo la Vasilissis Sofias Avenue, passiamo davanti all'Ambasciata egiziana e in pochi minuti siamo al Museo Benaki,
http://www.benaki.gr, che ha la sua sede principale in quella che fu l'elegante residenza famigliare del grande collezionista Antonis Benakis. Si tratta di uno dei musei dedicati alle arti decorative più importanti d'Europa. L'allestimento è di notevolissima suggestione e mette in giusto risalto la collezione, che spazia da reperti della Grecia antica (fra i quali splendidi gioielli in oro) agli abiti tradizionali, ai mobili, alle icone, ai paramenti sacri, agli oggetti cultuali in argento, alle ceramiche... Straordinarie le ricostruzioni di due sale di ricevimento macedoni settecentesche, una delle quali è rivestita da sontuose boiseries intagliate.
 
Torniamo poi nella zona dell'Acropoli, dove il verde intenso dei prati non sfigurerebbe in Irlanda o a Bali, e passeggiamo attraverso il parco archeologico, fino alla Torre dei Venti e alla Biblioteca di Adriano, ricordando con affetto Elena Calandri, l'archeologa e storica dell'arte vogherese che aveva reso ancor più indimenticabile il nostro primo viaggio in Grecia continentale, nell'ormai lontano maggio 1995.
 
Ceniamo ottimamente in un accogliente locale fondato nel 1932, "Athinaikon", 2 Themistokleous (M° Omonia), aperto lun-sab 11-24, tel. 210.3838485, chiuso la domenica e in agosto, http://www.athinaikon.gr (solo in greco), spendendo meno di 30 euro a testa.
 
Domenica 15 novembre 2009:
 
Raggiunto il Museo d'Arte Bizantina e Cristiana (M° Evangelismos), http://www.byzantinemuseum.gr (solo in greco), abbiamo un'amara sorpresa: a causa del mancato rinnovo del contratto del personale addetto alla sicurezza, il museo resterà chiuso per alcuni giorni e sarà visitabile solo la mostra temporanea "Warhol/Icon: The Creation of Image" (fino al 10 gennaio 2010).
 
Dentro, però, c'è almeno una ventina di custodi, concentrati in tre o quattro sale. Viene spontaneo chiedersi perché non li abbiano "sparpagliati" un po' in tutto il museo, tenendolo così aperto al pubblico. Misteri della burocrazia...
 
La nostra prossima meta, il Museo d'Arte Cicladica e greca antica, la domenica apre alle 11. Per ingannare il tempo, facciamo un break al bar dell'Hilton (che ha, prevedibilmente, prezzi da "highway robbery": 5,90 euro un espresso, 6,10 euro un cappuccino), e poi un rapido giro alla Pinacoteca Nazionale, http://www.nationalgallery.gr, dove, a mio avviso, l'unico quadro degno di nota è un San Pietro di El Greco.
 
Fino all'11 gennaio 2010, nella hall d'ingresso, è allestita la mostra "Le Goût à la grecque. La naissance du néoclassicisme dans l’art français. Chefs-d’œuvre du musée du Louvre". Ho trovato le parole "capolavori dal museo del Louvre" un filino iperboliche...;-)
 
Fortunatamente ci rifacciamo ampiamente gli occhi al Museo d'Arte Cicladica, http://www.cycladic.gr
 
Anche qui l'allestimento è di grande fascino e valorizza reperti di altissimo livello, provenienti, per quanto riguarda l'arte cicladica, dalla collezione di Nikolaos Goulandris, e da quella di bronzi classici ed ellenistici di Lambros Eftaxias, a cui sono stati aggiunti pezzi appartenenti alle collezioni nazionali od offerti da altri mecenati.
 
Molto ben fatta, a mio avviso, la mostra permanente multimediale del 4° e ultimo piano, "Scene di vita quotidiana nell'antichità", http://tinyurl.com/yl5g5j9
 
Sono accoglienti e ben forniti sia il bookshop (nel seminterrato) che il gift shop e la piccola caffetteria (al pianterreno).
 
Purtroppo è già giunta l'ora di tornare in albergo a recuperare la valigia, per poi recarsi in aeroporto (sigh!).
 
A Malpensa pioviggina. Ci mancano già le soleggiate, limpide giornate ateniesi...

Carla Polastro

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