I diari di viaggio di Carla Polastro

 

Barcellona - 8-11 ottobre 2010

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Sabato, 9 ottobre:


La giornata di oggi sarà all'insegna delle visite guidate, organizzate dall'Ufficio del Turismo, http://tinyurl.com/52n5ur

Poco prima delle dieci, arriviamo sulla piazza principale del Barrio Gotico, il cuore antico della capitale catalana. Su Plaça Sant Jaume, il Foro della romana Burcino, si affacciano il Municipio e il Palazzo della Generalitat, edifici risalenti, rispettivamente, al 14° e 16° secolo, ma rimaneggiati in stile neo-classico nell'Ottocento.

La nostra guida è la simpatica e cordiale Mariana. Il suo inglese è assai "zoppicante", ma comunque comprensibile. Siamo una trentina di partecipanti, con una netta prevalenza di Americani (numerosissimi, qui a Barcellona, nonostante l'euro a 1,39 sul dollaro, e gli avvisi diramati dal Dipartimento di Stato su possibili attentati terroristici in Europa).

Lasciata Plaça Sant Jaume, percorriamo pochi metri, fino a raggiungere, al no. 10 di Carrer Paradís, il cortile del Centre Excursionista de Catalunya, dove tutto ciò che resta del Tempio di Augusto (I sec. a.C.) sono tre colonne, rese ancora più imponenti dall'esiguità dello spazio in cui sono conservate.

La nostra prossima tappa è il verdeggiante chiostro della Cattedrale, con le 13 oche a ricordo del martirio di Santa Eulalia, una delle sante patrone della città.

Passiamo davanti alla chiesa barocca di Sant Sever, per poi arrivare in Plaça de Sant Felip Neri. La facciata della chiesa omonima (1752), pesantemente danneggiata dai bombardamenti della Guerra Civile, non è stata restaurata proprio per servire da "memoriale" di quei tragici eventi.

Superato il Palazzo Episcopale, penetriamo nell'incantevole cortile, rivestito di ceramiche che ricordano gli azulejos sivigliani, di Casa de l'Ardiaca, dimora patrizia quattrocentesca, costruita a ridosso delle mura romane, e attuale sede degli Archivi Storici della Città.

Troviamo altri resti romani, sempre delle mura, in Plaça Nova, sulla quale prospetta la facciata principale della Cattedrale.

Facciamo un "tuffo" nel Rinascimento italiano sostando nell'armonioso, elegantissimo cortile del Palau del Lloctinent, ex-Archivio della Corona di Aragona.

Un "air de guitare" ci accoglie in Plaça del Rei. La giovane chitarrista classica che suona a pochi metri dalla Cappella Reale è davvero molto in gamba!

Mariana ci introduce in due dei principali monumenti cittadini, all'interno del Palau Reial Major: la magnifica Cappella Reale, illuminata dal sontuoso polittico detto del Connestabile don Pedro del Portogallo o dell'Epifania (1464-1465), di Jaume Huguet, e il Tinell, grandioso salone anch'esso in stile gotico, progettato da Guillem Carbonell nella seconda metà del XIV secolo. Secondo la tradizione, fu qui che Ferdinando e Isabella accolsero Cristoforo Colombo al suo ritorno dalle Americhe, occasione nella quale assaggiarono il cacao per la prima volta, trovandolo troppo amaro.:-)

L'ultima visita è riservata alla chiesa dei Sants Just i Pastor, su Plaça Sant Just, illeggiadrita da una fontana gotica, e sulla quale si affaccia anche il settecentesco Palazzo Moxó. L'interno della chiesa è stato (purtroppo, dal nostro punto di vista) rimaneggiato in epoca barocca, ma la struttura portante conserva ancora le forme originali, risalenti al XII-XV sec.

Salutiamo Mariana e ci dirigiamo verso quella che molti considerano la chiesa gotica più bella di Barcellona, Santa Maria del Mar. Vi arriviamo mentre ne stanno uscendo i numerosi invitati a una cerimonia nuziale. Gli sposi si stanno ancora facendo fotografare davanti all'altare, prima di uscire a loro volta, sotto la rituale e beneaugurante "pioggia" di riso.

Ci sediamo su una panca in fondo all'ampia navata centrale, ad ammirare le vertiginose linee delle colonne e delle volte, la loro austera eleganza.

Il sole, eccezionalmente caldo per la stagione, inonda il sagrato della chiesa. Per pranzare, ci rifugiamo sotto gli ombrelloni di "Cheese Me", sulla deliziosa Plaça Jacint Reventós, quasi interamente occupata dai dehors di almeno quattro ristoranti.

Nel pomeriggio, è la volta di un'altra visita guidata, quella alla Barcellona modernista. Il punto d'incontro è l'Ufficio del Turismo di Plaça de Catalunya, dove ci imbattiamo nuovamente in Mariana. La nostra guida, però, sarà Fernando, il cui entusiasmo per le realizzazioni di Gaudí e compagni è quasi palpabile.

Il primo edificio davanti al quale ci fermiamo è Casa Martí (1896), dell'architetto Josep Puig i Cadafalch, e che è stata al centro del movimento modernista con "Els Quatre Gats" (I Quattro Gatti): dapprima ostello, poi birreria, ristorante, cabaret, galleria d'arte, dove si riunivano esponenti di spicco di tale corrente culturale, come Rusiñol, Casas e, naturalmente, Gaudí. E' ancora oggi un ristorante-birreria, http://www.4gats.com

Uno degli "highlights" di questa nostra passeggiata è il Palau de la Música Catalana (sito Unesco), http://www.palaumusica.org, opera di Lluís Domènech i Montaner del 1908, in mattoni ricoperti da piastrelle di ceramica e adorno di statue e busti. L'interno, altrettanto variopinto, è molto accogliente.

Superata Plaça Urquinaona, imbocchiamo Passeig de Gràcia, l'arteria più chic della città, costellata di lussuosi negozi (sono presenti quasi tutte le più importanti griffes della moda internazionale). Passiamo davanti alle Case Pons i Pascual e Antoni Rocamora, neo-gotiche, arriviamo su Gran Via Corts Catalanes e svoltiamo sulla Rambla de Catalunya. Camminiamo sul viale centrale, all'ombra di grandi alberi, dove si affollano i tavolini delle "terrasses" di numerosi caffè e ristoranti. Ci fermiamo a osservare la facciata del no. 17, Casa Pia Batlló, di Josep Vilaseca i Casanovas (1891-96), quelle dei civici 19-21, Casa Heribert Pons, di Alexandre Soler March (1907-09), del 23, Casa Jaume Moysi, di Manuel Comas i Thos (1893-95), del 25, Casa Sebastià Pratjusà, di Antoni Serra Pujals (1892-94), e, infine, del 27, Casa Climent Arola, di Francesc de P.  del Villar i Carmona (1900-02).

Giriamo su Aragó, per poi sostare davanti alla Fondazione Antoni Tàpies, http://www.fundaciotapies.org, ospitata in quella che fu la prima realizzazione significativa, nel 1886, del già citato Lluís Domènech i Montaner, e originariamente sede della casa editrice Montaner i Simon. A rendere ancora più interessante la facciata in mattoni con cornice in terracotta e balaustre in ferro battuto, è la scultura "Nuvola e sedia" di Tàpies.

Torniamo sul Passeig de Gràcia, per un altro momento "clou": siamo infatti giunti di fronte a Casa Batlló, Casa Amatller e Casa Lleó Morera. Si tratta di un insieme di edifici costruiti in epoca pre-modernista e poi rimaneggiati, rispettivamente, da Gaudí (1904-06), Josep Puig i Cadafalch (1900) e Lluís Domènech i Montaner (1906). E' davvero emozionante, per me (Gianluca è già stato qui quasi trent'anni fa), trovarmi fisicamente davanti a queste icone dell'architettura novecentesca, dopo averle viste in innumerevoli foto, film, documentari...

Dopo una breve sosta in corrispondenza di Casa Vídua Marfà, pastiche neo-gotico e neo-rinascimentale (Manuel Comas i Thos, 1905), arriviamo a un altro "highlight" del nostro itinerario, Casa Pere Milà i Camps, meglio nota come "La Pedrera", uno dei più grandi capolavori di Antonio Gaudí (1906-10), dichiarata sito Unesco nel 1984. Le sue forme ondulate, le colonne a zampa d'elefante, i balconi creati da Jujol, la rendono un'opera inconfondibile e di enorme fascino.

Fernando ci invita a entrare nel negozio di oggetti d'arredamento che occupa il piano terra e il primo piano di Casa Ramon Casas (Antoni Rovira i Rabassa, 1899). Dalla terrazza, dove possiamo riposare un po' le stanche membra:-), si ha una perfetta visuale del retro de "La Pedrera". Qui Casas abitava e aveva il suo atelier. I muri conservano parte delle decorazioni originarie in ceramica o in ferro battuto.

Dopo i saluti "di rito", ridiscendiamo in strada, fermiamo un taxi e torniamo per un (meritato:-)) break in albergo. E' stata decisamente una giornata intensa!

Come fondatrice - e unica socia:-) - del "Castelnuovo Belbo Jean Nouvel Fan Club", non posso non vedere da vicino la Torre Agbar, http://www.torreagbar.com

Per cena, quindi, ci spostiamo nella zona di Plaça de les Glòries Catalanes (Glòries per gli amici:-)). Pur essendo già buio (si sono fatte quasi le 20,30), la torre non è ancora illuminata. Che delusione! Finito di cenare, però, torniamo sui nostri passi e voilà, la torre risplende nei toni del rosso e del blu, presumiamo in omaggio ai colori dell'amatissimo Barça.

Domenica, 10 ottobre:


Come da previsioni meteo, sono arrivate le nuvole. E' sotto un cielo uniformemente grigio che torniamo nel Barrio Gotico. La Cattedrale è già affollatissima di visitatori, pur essendo da poco passate le nove del mattino. Anche qui, pesanti decorazioni barocche quasi eclissano il sobrio, arioso stile originario.

Siamo tra i primi a entrare al Museo di Storia della Città di Barcellona, http://www.museuhistoria.bcn.es, una struttura di grande fascino e interesse, a nostro avviso. Bellissimo l'allestimento e straordinario il lavoro di recupero dei resti romani. Unico neo: la scarsa aerazione produce un micro-clima tropicale per nulla piacevole.

Rivisitiamo con grande piacere la Cappella Reale e il Tinell, in questo momento del tutto deserti.

Nel frattempo ha cominciato a piovere. Memori di quanto ci ha raccontato Mariana a proposito della suggestiva sede del Museo Picasso, http://www.museupicasso.bcn.es, e non rimaniamo certo delusi! Il museo (che rinunciamo a visitare, a causa delle folle oceaniche) è stato allestito in cinque edifici del Carrer de Montcada, risalenti al XIII-XV sec.: Palazzo Aguilar, Palazzo del Baró de Castellet, Palazzo Meca, Casa Mauri e Palazzo Finestres. Al pari del Museo di Storia, il lavoro di ristrutturazione ha dato pregevolissimi risultati. L'infilata di cortili è davvero un incanto.

Prendiamo un taxi al volo e ci facciamo portare, sotto una pioggia scrosciante, al Museo Nazionale d'Arte di Catalogna, http://www.mnac.cat, sul Montjuïc. Alle biglietterie facciamo solo pochi minuti di coda e subito ci immergiamo nella magnifica sezione dedicata all'arte romanica (mi ci sento come un topo nel formaggio:-)). Il primo impatto, però, non è dei più gradevoli: ci imbattiamo in un nostro connazionale (toh, che strano!) che parla a voce alta al cellulare. Un custode, a un paio di metri di distanza, non fa una piega...

Repressa la tentazione di sequestrargli il telefonino;-), ci concentriamo su questa straordinaria collezione di affreschi staccati da numerose chiese catalane. Gianluca, giustamente, mi fa osservare che, fuori dal loro contesto "naturale", tali opere perdano gran parte del loro fascino. Il pensiero corre alla Madonna del Parto di Piero della Francesca, a quanto fosse più struggente starle dinnanzi nella piccola, silenziosa cappella del cimitero di Monterchi, piuttosto che nell'asettica sede attuale. E' l'eterno conflitto fra rispetto della tradizione ed esigenze conservative...

Nella sezione d'arte gotica, resto incantata davanti a una statuina in avorio della Madonna col Bambino, di provenienza francese, che ricorda moltissimo, nella squisita eleganza del drappeggio e della posa, la Vergine di Jeanne d'Évreux, in argento e conservata al Louvre.

L'arte rinascimentale e barocca è ben rappresentata da tele di Bru, dei Carracci, di Ribera, Velázquez, El Greco, Zurbarán, Fragonard ... Prevedibilmente interessantissime sono le sale dedicate al Modernismo catalano, dove sono esposti anche numerosi mobili disegnati da Gaudí (e non solo), come un divanetto "Confidant" proveniente da Casa Batlló.

Pranziamo nell'accogliente ristorante del museo, che gode di una suggestiva vista sul Montjuïc e su Plaça d'Espanya. Fortunatamente ha smesso di piovere ed è uscito un pallidissimo sole.

Nel pomeriggio, "rendo omaggio" a un altro dei miei architetti preferiti, Mies van der Rohe, visitando la ricostruzione del padiglione che progettò per l'Esposizione Universale del 1929 e per il quale disegnò le ormai mitiche "Barcelona chairs".

Mi lascio come "assorbire" da queste linee pure, dall'atmosfera vagamente zen che emana da questa costruzione, dalle vasche piene d'acqua e sassi, dalla morbida luce autunnale che filtra dalle grandi vetrate e che viene riflessa dalle pareti perfettamente lisce...

L'ultima meta di questa nostra domenica catalana è il Parco Güell. Vagabondiamo lentamente su vialetti immersi nel verde, saliamo su per affollatissime scalinate, in mezzo alle creature fantastiche scaturite dalla sconfinata immaginazione di Gaudí, per poi sederci a bere qualcosa e ammirare il panorama.

Lunedì, 11 ottobre:


Di visitare l'interno della Sagrada Familia, proprio non se ne parla, purtroppo. Ci saranno almeno 700 metri di coda e un tempo d'attesa stimato di oltre due ore.

Tentiamo miglior fortuna a "La Pedrera", http://www.lapedreraeducacio.org Qui, la fila è di solo 30 minuti. Siamo entrambi felici di avere l'opportunità di visitare l'appartamento all'ultimo piano, dove è stata ricreata un'abitazione alto-borghese dei primi decenni del Novecento, e l'Espai Gaudí, nel vasto solaio, da cui si accede alla terrazza, tripudio di camini e torri di ventilazione, ricoperti da "trencadís", la ceramica frantumata in miriadi di frammenti, tanto cara a Gaudí. Anche la vista non è niente male, ça va sans dire!:-)

Facciamo ancora due passi sul Passeig de Gràcia e vie limitrofe, pranziamo sulla Rambla de Catalunya ed è già tempo di rientrare in albergo, recuperare i bagagli e prendere un taxi fino al capolinea dei bus per l'aeroporto, in Plaça de Catalunya...

INFO PRATICHE


Voli Malpensa-Barcellona-Malpensa con easyJet, http://www.easyjet.com/asp/it/prenota/index.asp?lang=it

Info trasferimenti aeroportuali (Barcellona), http://www.barcelona-airport.com/eng/transport_eng.htm

Info turistiche, http://www.barcelonaturisme.com

Info trasporti pubblici, http://www.tmb.cat/en_US/home.jsp

Previsioni meteo, http://www.ilmeteo.it/meteo-europa/Barcellona

Hotel Guillermo Tell, http://www.hotelguillermotell.com, http://tinyurl.com/33kf25p (TripAdvisor)

Ristoranti:


"El Pescadito" (Guillermo Tell), http://www.elpescadito.es

"Cheese Me", Plaça Jacint Reventós, S/N, tel. 93 26 81 127

"Claravía" (Novotel Barcelona City), http://tinyurl.com/356v68e
 
"Òleum", http://www.mnac.cat/visitamuseu/vis_serveis.jsp?lan=003

"Café & Té" (Rambla de Catalunya, 92), http://www.cafeandte.com
 
 


Carla Polastro

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