I diari di viaggio di Carla Polastro 

 

INGHILTERRA SUDOCCIDENTALE

31 luglio - 4 agosto 2009

 

Galleria fotografica (Inghilterra)
Galleria fotografica (Varese)
 

 

Venerdì 31 luglio:

Ritirare un'auto a noleggio la sera tardi ha i suoi vantaggi:-): l'agenzia Europcar dell'aeroporto di Bristol ha esaurito le compact e veniamo "upgradati" a una Ford Mondeo Titanium (sulle stradine della Cornovaglia, però, rimpiangeremo più di una volta la compact:-)).

In pochi minuti arriviamo all'Holiday Inn Express, http://www.ichotelsgroup.com/h/d/hi/1/en/hotel/brsap, dove passeremo la notte. La stanza è molto confortevole e ottima la tariffa week-end (68 sterline, prime colazioni escluse).

 

Sabato 1 agosto:

Alle 8 siamo già in auto, diretti verso Tintagel. A tratti pioviggina e soffia un vento fresco, quasi freddo. Siamo passati dagli oltre 30° dell'estate piemontese ai 16 di questa mattina (nel corso della giornata, la temperatura salirà fino a 19°).

La A38 e la A370 attraversano piccoli, tranquilli sobborghi di Bristol, circondati da vasti pascoli disseminati di mucche, pecore, cavalli. Quando i raggi solari riescono a "bucare" la spessa coltre di nubi, il verde dell'erba e degli alberi assume intense tonalità smeraldo. I giardini, i davanzali, le rotonde, i vasi appesi ai lampioni o davanti alle porte, sono un unico tripudio di fiori variopinti.

Percorriamo un tratto della M5 e della A30, per poi inoltrarci su stradine secondarie, alcune delle quali sono veri e propri "tunnel vegetali", strette tra muretti di pietra completamente ricoperti da erba e piante.

D'improvviso, dopo una curva, si apre davanti a noi, là in basso, l'oceano.  Ci fermiamo su una piazzola panoramica. Lo stridio dei gabbiani e il sibilo del vento sono gli unici suoni percettibili. Squarci di sereno lasciano intravvedere l'azzurro pallido del cielo, l'acqua rimanda riflessi argentei.

Giunti a Tintagel, lasciamo l'auto nel parcheggio accanto al Visitors' Centre, ci incamminiamo lungo la via principale del villaggio, per poi scendere per il sentiero che conduce ai piedi del promontorio roccioso su cui si ergono le scarne rovine del castello dei Conti di Cornovaglia, http://www.english-heritage.org.uk/server.php?show=nav.15393

Mi fa uno strano effetto essere tornata qui dopo quasi 33 anni... Ricordo questo luogo come quasi deserto (il fatto che fosse novembre, piovesse a dirotto e tirasse un vento del diavolo, aveva sicuramente contribuito allo scarso affollamento:-)), e l'emozione suscitata dal trovarmi in un luogo centrale del mito arturiano. Rivedo me stessa 17enne, avvolta nella mantella blu scuro del St. Clare's di Oxford, risento le voci e le risate dei miei compagni di liceo, gruppetto variegato e cosmopolita, il fragore delle onde e il mugghiare del vento.

Stretti fra due gruppi di Francesi, saliamo lentamente, in fila indiana, il centinaio di scalini scavati nella pietra e che portano ai resti del castello, fermandoci spesso per far passare i visitatori intenti a scendere.

La vista, da quassù, è veramente spettacolare! Come nel '76, mi piace immaginare Merlino che lascia di soppiatto la fortezza, con il neonato Artù in braccio, e lo porta in salvo, perché possa un giorno diventare re dei Britanni e difendere il proprio regno dalle invasioni sassoni. Racconto a Gianluca di Uther Pendragon e Ygraine, felice di condividere con lui questo pezzettino della mia lontana adolescenza.

Ci rifocilliamo con i gustosi tramezzini del "Mill House Inn" di Trebarwith, http://www.themillhouseinn.co.uk, attraversiamo Polzeath e facciamo un break a Wadebridge, con la sua "high street" così tipicamente inglese, e le tea-rooms dove gustare scones e altri dolcetti.

Nel tardo pomeriggio raggiungiamo Perranporth e l'accogliente (seppur "overpriced") St.George's Country House, dove pernotteremo, http://www.stgeorgescountryhotel.co.uk

Fraternizziamo subito con Mollie, l'adorabile border collie delle due proprietarie (c'è una sua foto, sul sito). In giardino scorrazzano numerose galline, che ci forniranno le uova per la squisita colazione di domani.

Prima di cena, facciamo due passi in centro. Non so esattamente perché, ma le stazioni balneari inglesi mi mettono sempre un po' di malinconia...

Ceniamo al ristorante "Waves" del Perranporth Inn, http://www.perranporthinn.co.uk Ottimo il tris di pesce.

 

Domenica 2 agosto:

Dopo una toccata e fuga a Land's End (l'epitome della "tourist trap", prevedibilmente), ci dirigiamo verso Lizard Point, estremità meridionale della Gran Bretagna, http://www.nationaltrust.org.uk/main/w-thelizardandkynancecove, dove il nostro Marconi condusse degli esperimenti nel 1901.

Superiamo la "Lizard Marconi Wireless Station", http://www.lizardwireless.org, e percorriamo un tratto del sentiero che segue il profilo del promontorio, a strapiombo sul mare. Tira sempre un forte vento, che sospinge le nuvole di qua e di là, portando con sé la fragranza dell'erba appena calpestata e quella salmastra dell'oceano. I gabbiani si fanno trasportare dalle correnti, planano dolcemente sulle acque grigie, riprendono quota senza sforzo apparente.

Ci fermiamo a fotografare "Little Trenoweth", il cottage dal tetto di paglia più meridionale d'Inghilterra, http://www.mostsouththatch.co.uk, per poi pranzare al "Coast Coffee Bar & Bistro", un localino molto simpatico.

A un paio di miglia a nord di Lizard Point, visitiamo il luogo forse più suggestivo di questa breve vacanza inglese, Kynance Cove, un perfetto connubio tra rocce, acque color smeraldo, vaste distese erbose, fiori selvatici.

In quanto a fascino, però, i "Lost Gardens of Heligan", a St. Austell, non sono certo da meno, http://www.heligan.com

Riportati al loro antico splendore, fra il 1990 e il 2000, da un manipolo di appassionati volontari capitanati da Tim Smit, dopo decenni di totale abbandono, sono oggi un'articolata e vivace realtà: fattoria, vivaio, riserva naturale e faunistica, giardini formali.

Abbiamo trascorso un paio d'ore piacevolissime, girovagando nelle varie sezioni dei "Northern Gardens", dal giardino italiano a quello neozelandese, dal "Crystal Grotto" al Giardino della Meridiana, dalla "Summerhouse" ai giganteschi rododendri del "Flora's Green", dal "Wildlife Centre" di Horsemoor Hide, http://www.heliganwild.com, alla Ravina.

Intorno alle 19, raggiungiamo Plymouth, dove alloggeremo alla guest house "Berkeley's of St. James" (The Hoe), http://www.onthehoe.co.uk

Veniamo accolti dalla gentilissima figlia dei proprietari, e domattina concorderemo con l'autore della guida Lonely Planet "Devon, Cornwall & South-West England": la prima colazione di questa pensione è davvero "superb"!:-)

Ceniamo su Notte Street, al ristorante messicano "Arribas", http://www.arribasmexican.co.uk

Prima di prendere un taxi per tornare alla guest house, facciamo due passi fino alla Cittadella Reale e alla Casa Elisabettiana, http://www.ecastles.co.uk/citadel.html, http://tinyurl.com/ltbwe2

 

Lunedì 3 agosto:

Lasciamo Plymouth intorno alle 9 e ci dirigiamo verso Brixham. La nostra meta è la riserva naturale di Berry Head, http://www.englishriviera.co.uk/site/activities/walking/berry-head

E' un luogo interessante anche dal punto di vista storico, poiché, durante le guerre napoleoniche, fu installata qui la "Hardy's Battery", a protezione della flotta inglese all'ancora nella baia, http://www.torbytes.co.uk/op/tm7/lv2/item370.htm

Il panorama, dalla spianata erbosa dove si erge il piccolo faro, è davvero suggestivo. Una solitaria barca a vela, nel bel mezzo della baia sotto di noi, procede veloce, sospinta dal forte vento. Fra le fortificazioni ottocentesche, bambini e cani corrono a perdifiato, ben felici di approfittare di una "tregua" fra un acquazzone e l'altro.

Proseguiamo poi per Torquay, quasi a passo d'uomo a causa del traffico assai intenso. Una volta arrivati, visitiamo la Torre Abbey, http://www.torre-abbey.org.uk

In realtà, questo complesso non è più un'abbazia dalla prima metà del XVI secolo, quando Enrico VIII ordinò la soppressione dei monasteri. Nel 1662, la ex-abbazia venne acquistata dalla famiglia Cary, che vi risiedette fino agli anni Trenta del Novecento. Da allora, è proprietà pubblica. Nel 2005 è stata chiusa per dei radicali lavori di ristrutturazione, e ha riaperto i battenti il 5 luglio 2009.

Sono magnifici i giardini, in cui sorgono vestigia del chiostro abbaziale e due grandi serre, e le stanze un tempo occupate dai Cary (alcuni dei loro ritratti sono tuttora appesi nella ex-sala da pranzo) sono arredate con mobili antichi di grande pregio.

Pranziamo alla "Bay Brasserie", http://www.baybrasserie.co.uk, mentre fuori imperversa un violento acquazzone (tanto per cambiare!).

Sempre sotto una pioggia battente, raggiungiamo Exeter e la sua sublime cattedrale gotica, http://www.exeter-cathedral.org.uk

Pagato il biglietto d'ingresso, percorriamo lentamente le navate, ammiriamo il bellissimo soffitto e le vetrate istoriate, visitiamo le cappelle laterali, assaporando lo splendore, la perfetta armonia di questa "preghiera di pietra e vetro".

Dopo un break nel coffee shop (l'ex-refettorio della cattedrale), affrontiamo nuovamente le intemperie:-) e scendiamo fino al lungofiume, http://www.exeter.gov.uk/index.aspx?articleid=2820

Anche Exeter ha trasformato il suo "Historic Quayside" in un'area pedonale estremamente gradevole (anche i cigni sembrano apprezzarla molto, visto il loro numero assai elevato:-)), con negozi, locali e tanto verde.

Recuperata l'auto, ci ritroviamo in piena "rush hour". Usciti finalmente da Exeter, per raggiungere Taunton, anziché prendere la M5, optiamo per una strada secondaria, che attraversa una zona paesaggisticamente molto attraente.

Ceniamo nel ristorante ("Bistro 4DQ") del nostro albergo di Taunton ("Corner House Hotel", http://corner-house.co.uk, senz'ombra di dubbio la sistemazione meno soddisfacente: camera molto piccola e arredata spartanamente, materasso che ha un gran bisogno di essere cambiato...).

 

Martedì 4 agosto:

La nostra ultima giornata in terra inglese la trascorriamo a Bath (ennesimo "tuffo nel passato", per me). La nostra visita inizia, ça va sans dire, dalle terme romane, http://www.romanbaths.co.uk, e dalla neo-classica "Pump Room", http://www.romanbaths.co.uk/pump_room.aspx, per continuare alle "Assembly Rooms", http://www.nationaltrust.org.uk/main/w-bathassemblyrooms, raffinatissime sale d'epoca georgiana (l'età d'oro di questa città del Somerset), nel cui seminterrato è stato allestito il divertente "Fashion Museum", http://www.museumofcostume.co.uk

Particolarmente degno di nota l'insieme di abiti in stile georgiano, Reggenza e vittoriano. Busti, crinoline e abiti per bambini sono simpaticamente a disposizione di chi li voglia provare.

Camminiamo poi fino a "The Circus", http://en.wikipedia.org/wiki/The_Circus_(Bath), e a "The Royal Crescent", http://www.royalcrescentbath.com, due elegantissimi complessi architettonici in stile georgiano e "landmarks" di Bath.

Dopo una capatina alla "Victoria Art Gallery", http://www.victoriagal.org.uk (ingresso libero; due tele di Gainsborough e una di Lawrence sono, a mio avviso, le opere più interessanti, fra quelle esposte), e al Pulteney Bridge lì accanto, http://en.wikipedia.org/wiki/Pulteney_Bridge, entriamo nella suggestiva Bath Abbey (l'ingresso è a offerta libera), http://www.bathabbey.org, dalla storia assai travagliata.

 
Già nel 757, in questo punto venne eretta un'abbazia anglo-sassone, distrutta dai Normanni poco dopo l'invasione del 1066. Intorno al 1090, iniziò la costruzione di una grande cattedrale normanna. Troppo onerosa per il monastero da cui dipendeva, fu lasciata cadere in rovina.
 
L'edificio attuale, fondato nel 1499, venne fortemente danneggiato dopo la già citata soppressione dei monasteri da parte di Enrico VIII nel 1539, e completato solo nel 1611.

Dopo aver pranzato alla "Sam Weller's Public House", 13-14 Upper Borough Walls, http://www.samwellersph.co.uk, l'ultima visita di oggi è al "Jane Austen Centre", http://www.janeausten.co.uk, che consiglio caldamente a tutti gli estimatori della scrittrice inglese. Due volte all'ora, in una saletta al primo piano, si può ascoltare una breve (15' ca.) illustrazione della vita di Jane e della sua famiglia, e dei loro legami con Bath.

La visita all'esposizione permanente, allestita, a mio parere, con grande accuratezza e buon gusto, è invece libera. Al secondo piano, è stata aperta un'accogliente tea-room.

Lasciamo, a malincuore, la fioritissima Bath, per tornare all'aeroporto di Bristol, dove ci imbarcheremo, poco prima delle 18, sul volo easyJet diretto a Malpensa.

La nostra piccola vacanza avrà un'"appendice varesotta":-): dopo aver pernottato all'Hotel Cervo di Somma Lombardo, http://www.hotelcervo.it, visiteremo la splendida Villa Panza, http://www.fondoambiente.it/beni/villa-e-collezione-panza.asp, per poi pranzare, in posizione deliziosamente panoramica, sulla terrazza del ristorante dell'Hotel Colonne (Sacro Monte), http://www.hotelcolonnevarese.com, che raggiungeremo con la funicolare riattivata qualche anno fa, http://www.varesefunicolari.org/servizio/servizio.html

Carla Polastro

 

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