I diari di viaggio di Carla Polastro

Stoccolma - estate 2010

 
 
Galleria fotografica Stoccolma
 
Galleria fotografica lago d'Orta
 
 

Venerdì, 30 luglio:

 
Atterriamo all'aeroporto di Arlanda, con un volo easyJet da Malpensa, intorno alle 15,30 di una giornata più soleggiata del previsto. Fuori dal terminal 2, in attesa del bus (Flygbussarna) che ci porterà alla stazione centrale di Stoccolma, veniamo vivificati da un venticello deliziosamente fresco. Sensazione paradisiaca, dopo la tremenda afa padana che abbiamo appena lasciato.:-)
 
In una cinquantina di minuti (l'Arlanda Express ce ne mette solo venti, ma costa più del doppio, rispetto ai bus, che già non sono propriamente "economici") arriviamo al Cityterminalen. In una fermata di metropolitana, siamo nell'elegante quartiere di Östermalm dove, al no. 53 di Nybrogatan, si trova il nostro albergo, il Mornington Stockholm City. Il primo impatto è senz'altro positivo: hall luminosa e piena di libri, arredamento tipicamente scandinavo, comode poltrone davanti al caminetto. Anche la stanza che ci viene assegnata (una doppia superior, no. 312) d'acchito sembra confortevole e accogliente, ma presto ci accorgiamo di alcune magagne: non c'è l'ombra di un cassetto, l'armadio è una semplice rastrelliera, in bagno la doccia è aperta, rendendo così inevitabile l'"inondazione" dell'intero pavimento a ciascun utilizzo... L'unico vero atout di questo hotel, a nostro avviso, è la posizione, tranquilla e assai comoda per visitare il resto della città.
 
Nel frattempo si sono fatte le 18. Decidiamo di raggiungere a piedi Gamla Stan, il centro storico della capitale svedese, http://www.old-town-stockholm.com
 
La piacevole brezza che ci aveva accolti ad Arlanda si è trasformata in una sorta di bora triestina. Forse è per questo che c'è così poca gente in giro. Passiamo davanti ai negozi di lusso della Birger Jarlsgatan, al Teatro Drammatico Reale, al Grand Hotel, attraversiamo lo Strömbron e ci soffermiamo di fronte all'imponente, severa facciata del Palazzo Reale. Il sibilo incessante del vento e lo stridio dei gabbiani sembrano essere gli unici rumori presenti, oltre al passaggio di qualche raro veicolo.
 
In pochi minuti raggiungiamo la Österlånggatan e il ristorante consigliatoci da Emanuela Minorini (grazie Ema!), il "Magnus Ladulas". La piccola sala dalle volte a botte è immersa in una suggestiva penombra ed è già affollata di commensali, per la maggior parte autoctoni (che è sempre un buon segno). Le nostre aspettative non vengono certo deluse: la cucina (piatti tradizionali svedesi "rivisitati" con notevole estro) è davvero squisita!
 
Rifocillati a dovere, ci dirigiamo verso la stazione "Gamla Stan" della metropolitana, e ben presto arriviamo in albergo. Non credo che faremo fatica ad addormentarci, stasera...;-)
 

Sabato, 31 luglio:

 
Stando alle previsioni meteo, oggi non dovrebbe piovere. Ne approfittiamo per recarci subito fuori città, al palazzo di Drottningholm, a una decina di chilometri da Stoccolma, http://tinyurl.com/2v6upyb (è incluso nella Stockholm Card; chi, come noi, intenda visitare molti musei e monumenti in un lasso di tempo limitato, e usufruire dei trasporti pubblici e dei battelli panoramici, la troverà assai conveniente, nonostante le tariffe siano piuttosto "salate". Per quanto ci riguarda, l'abbiamo ammortizzata alla grande:-)). Drottingholm è raggiungibile sia in traghetto, direttamente di fronte al palazzo, che in metropolitana (stazione di Brommaplan) più bus 177, 178, 301-323.
 
Abbiamo trovato il parco (in parte alla francese, in parte all'inglese) e il teatro settecentesco nettamente più attraenti del palazzo (la "risposta svedese" alla reggia di Versailles), che ci è apparso piuttosto anonimo. Molto grazioso è il Padiglione Cinese, fatto erigere nel 1753, come dono di compleanno da parte di Adolfo Federico a Lovisa Ulrika. L'edificio attuale, però, risale a dieci anni più tardi, ed è sempre opera dell'architetto Adelcrantz. Arrivandoci dal palazzo, non si può non notare quella che sembra essere una tenda da torneo medievale: è in realtà una piccola costruzione in legno dipinto, che un tempo fungeva da sala delle guardie.
 
E' nel cortile della caffetteria che si trova a pochi metri dal Padiglione Cinese che facciamo uno spuntino, e ci riposiamo un po'. Il sole ha finalmente squarciato la fitta coltre di nubi, e le foglie dei grandi alberi brillano argentee, vigorosamente smosse dall'onnipresente vento. Le nuvole, che da grigie sono diventate candide, vengono sospinte qua e là, lasciando scorgere ampi tratti di cielo perfettamente terso, quasi abbacinante nella sua ritrovata luminosità di cristallo.
 
Nel pomeriggio partecipiamo a un'interessante visita guidata, in inglese, del suggestivo teatro settecentesco, http://www.dtm.se, progettato - e pagato - dal già citato architetto Carl Fredrik Adelcrantz. I sovrani svedesi non gli restituiranno mai i soldi spesi, e Carl Fredrik morirà in miseria, nel 1796.
 
La costruzione attuale sostituisce quella distrutta, tanto per cambiare, da un incendio nel 1762, che era stata disegnata da Nicodemus Tessin il Vecchio e completata da Nicodemus Tessin il Giovane. Alle 16 ci sarà la prima del "Don Giovanni" di Mozart, e gli addetti alle scenografie si muovono veloci sopra e sotto il palcoscenico. Nel vicino edificio che ospita la biglietteria e il gift shop del teatro, viene continuamente trasmesso un video di 4' che illustra gli ingegniosi marchingegni che muovono le scenografie, che sono ancora quelle originali del Settecento.
 
Torniamo in città, con l'idea di salire sulla torre del Municipio. Allorché scopriamo che ci sono più di 360 gradini da salire, la pigrizia ha il sopravvento, e optiamo per l'"Historical Canal Tour" (incluso nella SC; dura 50'; 140 SEK a testa). Il battello ci fa circumnavigare una delle principali isole di Stoccolma, la Kungsholmen, un tempo abitata da frati francescani, che furono poi espulsi nel 1527, quando la Svezia abbracciò il Protestantesimo.
 
Navighiamo lungo il Riddarfjärden, costeggiando il Norr Mälarstrand. Passiamo sotto diversi ponti, fra i quali il Västerbron, il Mariebergsbron e il Tranebergsbron. Guardandola oggi, è impossibile immaginare che Stoccolma fosse, nell'Ottocento, la capitale più inquinata d'Europa...
 
Superato anche l'Ekelundsbron, imbocchiamo il Karlbergskanalen, attraversiamo il Karlbergssjön, per poi entrare nella Barnhusviken (Baia dell'Orfanotrofio). All'altezza del Klarabergsbron, ecco profilarsi nuovamente la sagoma rosso scura dello Stadshuset, con il sole che fa brillare le tre corone dorate (simbolo araldico del Paese) in cima alla torre.
 
Tornati all'imbarcadero, dal municipio raggiungiamo Gamla Stan. Dopo un aperitivo in un piccolo locale della Västerlånggatan, ceniamo in un altro ristorante da consigliare, il "C.C.", sulla Skräddargränd.
 

Domenica, 1° agosto:

 
Che giornata radiosa è questa prima domenica d'agosto! Il sole del primo mattino accarezza e riscalda la nostra pelle, le facciate dei palazzi, rende splendidamente vivide le tinte dei fiori e delle piante, copre di riflessi cangianti l'acqua della Nybroviken e del Norrström. Insieme a questa arietta frizzante, crea una combinazione perfetta.
 
Sulla Nybrokajen, ci fermiamo ad ammirare e fotografare un superbo yacht americano, il "Rebecca", proveniente da Newport, RI. E' tutto uno scintillio di lucidi metalli e di legno perfettamente levigato e verniciato. A poppa, la "Old Glory" è appena smossa da una brezza leggera e salmastra.
 
In un attimo siamo sulla Strömkajen, dove acquistiamo i biglietti per l'"Archipelago Race" delle 11.15, http://tinyurl.com/3y9enae
 
In attesa dell'apertura, alle 10, dell'Armeria Reale, http://www.livrustkammaren.se, camminiamo lentamente per Gamla Stan, affascinati dai giochi di luci e ombre delle antiche viuzze, dove gli edifici secenteschi sembrano quasi toccarsi. I nostri passi sull'acciotolato quasi non fanno rumore. Ci sono ancora pochissimi turisti in giro, a quest'ora. Qualche abitante del quartiere porta a spasso il cane, qualcun altro sfreccia via in bicicletta. Regna un'atmosfera di grande serenità, di pace, in queste stradine che, fra non molto, saranno tutt'altro che deserte, e il silenzio verrà rotto da voci, risate, dai capricci dei bambini, dalla musica proveniente da bar e ristoranti.
 
Siamo i primi due visitatori a entrare nella Livrustkammaren, nei sotterranei del Palazzo Reale, dove un tempo venivano immagazzinati patate e legname. L'allestimento è a dir poco magnifico, dalla galleria dove sono esposte le carrozze, alle grandi vetrine che custodiscono sontuose armature, ricchissimi finimenti e selle per cavalli, spade finemente cesellate e tempestate di pietre preziose, uniformi di varie epoche e il gilet insanguinato di Gustavo III, a ricordare la sua fine violenta, immortalata da Giuseppe Verdi in "Un ballo in maschera". Non manca neanche il corpo impagliato di un robusto destriero: è quello di Streiff, che portava in battaglia Gustavo Adolfo II anche il giorno in cui venne ucciso, nel 1632.
 
Per i bambini è stato allestito un percorso ludico, con domande a cui rispondere e costumi da indossare. Che voglia di tornare piccoli, e di mettersi a correre sui cavallini fatti coi manici di scopa!:-)
 
Senza neanche accorgercene, è già trascorsa un'ora. E' tempo di tornare all'imbarcadero della Strömkajen. Il battello si riempie rapidamente, e in un paio di minuti quasi tutti i sedili sono occupati. Si sente parlare in italiano, in greco, in francese, in tedesco, in olandese, in inglese, in spagnolo: un'autentica mini-Babele.:-) La nostra guida è la graziosissima e cordiale Martina, che sprizza entusiasmo per la sua natia Stoccolma da tutti i pori. Per quasi due ore, ci racconterà aneddoti e curiosità su queste isole e isolette verdeggianti, disseminate di modeste casette di legno e di ville lussuose, di piccoli fari bianchi, di stretti pontili. Intorno a ogni isola, si affollano miriadi di barche a vela e di motoscafi (si calcola che il 10% degli Svedesi possieda un'imbarcazione di qualche genere). Il nostro battello fa diverse soste, per consentire ai passeggeri di stare sul ponte esterno, a poppa, dove godersi il sole smagliante e l'aria fresca, e scattare foto a più non posso!;-)
 
E' un'escursione davvero incantevole, ed è con un certo rammarico che torniamo sulla terraferma, accomiatandoci da Martina e dalla sua simpatica verve.
 
"Brunchiamo" al "Bistro & Grill Ruby", sulla Österlånggatan, fra famiglie con bambini (tutti rigorosamente biondissimi, ça va sans dire:-)) e persone ridenti che brindano a champagne.
 
Torniamo a Palazzo Reale, dove i vari appartamenti, da quelli di rappresentanza, a quelli degli ospiti o dei Bernadotte, o ancora degli Ordini di Cavalleria, ci sembrano, più che altro, l'epitome del kitsch. Al loro confronto, la Sala di Stato (Rikssalen) appare persino sobria.;-) Fanno eccezione alcuni pezzi di mobilio, di chiara impronta francese, creati dai migliori ebanisti svedesi del Settecento.
 
Ridiscendiamo verso le esigue (e naturalmente blindatissime) sale del Tesoro (Skattkammaren), http://tinyurl.com/3253cd4
 
Nella penombra, le bacheche risplendono di corone, scettri, globi, spadoni, chiavi della città in oro massiccio... Vi sono custoditi anche il trono d'argento della Regina Cristina, proveniente dalla Rikssalen, il fonte battesimale, sempre in argento, di Carlo XI, e il sontuoso mantello indossato da Oscar II il giorno dell'incoronazione, nel 1872.
 
Troviamo estremamente suggestivo il Museo Tre Kronor, http://tinyurl.com/34wwglu, anch'esso allestito, come la Livrustkammaren, nei sotterranei del Palazzo Reale, la cui storia, punteggiata, nel corso dei secoli, da numerosi e spesso radicali rimaneggiamenti, viene ripercorsa nelle varie sale del museo, grazie a plastici, pannelli esplicativi, vestigia quali un tratto di muro difensivo del XIII secolo, oggetti della vita di corte quotidiana, e a un breve video, proiettato vicino all'uscita.
 
L'ultima visita della giornata è al Museo Nazionale, http://www.nationalmuseum.se, dove sono esposti diversi Rembrandt, fra i quali spicca, per straordinaria intensità, un minuscolo autoritratto del 1630 (che fu trafugato nel dicembre 2000 e poi recuperato a Copenhagen), dei Frans Hals, dei Rubens, dei Cranach, un delizioso Gainsborough, dei Watteau, dei Boucher, un Fragonard, una discreta collezione di Impressionisti, oltre, naturalmente, a moltissime tele di artisti svedesi, a noi del tutto sconosciuti.
 
Molto interessante è la sezione dedicata alle arti decorative, al primo piano, dove il design scandinavo, prevedibilmente, fa la parte del leone. Peccato che le sale non siano climatizzate, e che vi regni un soffoco tremendo.
 
N.B.: sia il Palazzo Reale (inclusi i diversi musei) che il Museo Nazionale sono inclusi nella Stockholm Card.
 
Ceniamo piacevolissimamente alla "Thai House", di fronte al nostro hotel.
 

Lunedì, 2 agosto:

 
La favolosa giornata di ieri ha lasciato il posto a un cielo plumbeo, gravido di pioggia (che inizierà a cadere in tarda mattinata).
 
Che meraviglia, però, trovarsi in un Paese dove, se un autobus deve passare alle 8,20, alle 8,20 spaccate arriva alla fermata...:-) Il bus in questione è il no. 47, che da Nybroplan in pochi minuti ci lascia davanti al Nordiska museet, a una manciata di passi dalla nostra meta, il Vasamuseet, http://www.vasamuseet.se
 
Arrivare all'orario d'apertura sembra essere stata un'idea vincente. Possiamo goderci in perfetta tranquillità la vista di questo magnifico vascello  secentesco, fortissimamente voluto da Gustavo II Adolfo e che navigò solo per venti minuti, per poi colare a picco, a causa di evidenti errori di progettazione, nel bel mezzo del porto di Stoccolma, il 10 agosto 1628. Sarebbe rimasto in quel punto per 333 anni, finché non venne recuperato il 24 aprile 1961. I lavori di ripulitura e restauro, durati quasi vent'anni, hanno ottenuto risultati che hanno del miracoloso. La Vasa ha effettuato il suo ultimo viaggio nel 1988, dal cantiere dove è stata riportata all'antico splendore al nuovo museo, inaugurato da Carlo XVI Gustavo il 15 giugno 1990.
 
E il "nuovo" museo è davvero spettacolare! La struttura offre sia uno straordinario colpo d'occhio d'insieme che la possibilità di osservare la nave nei minimi dettagli. Anche l'illuminazione è estremamente suggestiva ed è molto ben studiato l'allestimento museale nel suo complesso. Imperdibile, a nostro avviso, il video che viene trasmesso nell'auditorium ogni mezz'ora, e che illustra il recupero e il restauro della Vasa.
 
Con un battello hop on-hop off, in un batter d'occhio raggiungiamo il parco di divertimenti Gröna Lund Tivoli e il vicino acquario, che si rivela essere forse il più brutto che abbiamo mai visto! E' tenuto malissimo, con vasche dai vetri crepati e acqua torbida. Il grigiore imperante accentua ulteriormente la sensazione di squallore, di lasciato andare. Meno male che siamo entrati con la SC, altrimenti sarebbero state 160 corone buttate vie.
 
Troviamo deludente anche il museo all'aria aperta di Skansen, http://www.skansen.se Sarà il brutto tempo e il fatto che ci siano solo quattro gatti in giro, ma ci appare come un luogo piuttosto deprimente e che avrebbe bisogno di un'accurata ristrutturazione. Quando comincia a piovere, e con una certa intensità, decidiamo di scendere alla Porta di Hazelius con la funicolare (15 SEK la discesa, 25 SEK la salita), che offre una bella vista sulla città.
 
A qualche decina di metri, un edificio di legno scuro, simile a una baita, ospita il Museo di Biologia, http://www.biologiskamuseet.com, dalla tipica impronta ottocentesca. Se avete un debole per gli animali impagliati, questo posto fa per voi!;-) Anche qui, come al primo piano del Museo Nazionale, c'è un'atmosfera soffocante, decisamente sgradevole.
 
Mangiamo qualcosa in centro, e nel pomeriggio ci rifacciamo delle delusioni della seconda parte della nostra mattinata, visitando la mostra "Annie Leibovitz, vita di una fotografa, 1990-2005", nell'ultimogenito dei musei di Stoccolma, Fotografiska (Stadsgårdshamnen 22, T-bana Slussen), http://fotografiska.eu, inaugurato lo scorso maggio.
 
L'esposizione (la prima, in Svezia, dedicata esclusivamente alla Leibovitz) include quasi duecento immagini: ritratti di famiglia - particolarmente teneri quelli della figlia Sarah - e di personaggi celebri, da Brad Pitt a Baryshnikov, dal generale Powell a Demi Moore (con la famosa copertina di Vanity Fair), da Al Pacino a Robert De Niro, da Johnny Depp a Nicole Kidman, e foto paesaggistiche (Petra, la Monument Valley, il Vesuvio, Venezia...).
 
La pioggia, e la conseguente scarsa visibilità, rovinano anche l'ultima esperienza della giornata, purtroppo: il panorama dallo SkyView (inaugurato nel febbraio 2010; Ericsson Globe, T-bana Globen), oggi, è tutt'altro che entusiasmante, infatti, http://www.globearenas.se/en/skyview.aspx
 
Ceniamo, senza infamia e senza lode, al ristorante "Prime Steak & Bar", accanto alla "Thai House".
 

Martedì, 3 agosto:

 
Per fortuna è tornato a splendere il sole. Dall'albergo, raggiungiamo a piedi il tre alberi AF Chapman, ormeggiato presso l'isola di Skeppsholmen. E' attualmente di proprietà del comune di Stoccolma, ed è stato trasformato in ostello, http://www.svenskaturistforeningen.se/afchapman 
 
E' piacevolissimo starsene seduti sul ponte, con il calore del sole sulla nuca, stemperato da una fresca brezza.
 
Facciamo poi due passi sull'isola, un tempo importante base navale e ora ricca di musei (arte orientale, arte moderna, architettura) e di verde, in attesa di chiudere in bellezza questo breve soggiorno a Stoccolma, con l'ennesimo giro in battello, http://tinyurl.com/33ycrft
 
Alle 10,30, lasciamo l'imbarcadero della Strömkajen. Dopo una brevissima sosta a Nybroplan per far salire alcuni altri passeggeri, imbocchiamo il canale Djurgården. Ben presto ci ritroviamo immersi in un'oasi di vegetazione e di quiete. Costeggiamo Skansen, che, inondato di sole, ha un aspetto nettamente più attraente, rispetto a ieri. Attraversiamo l'Ekoparken, http://www.ekoparken.com, parco urbano nazionale creato nel 1995, autentico angolo di eden! Sulle rive del canale, vediamo passare joggers, famiglie con bambini e cani, coppie di innamorati... Sembra di essere sospesi fuori dal tempo, in questo luogo incantevole.
 
Intorno a mezzogiorno torniamo in albergo a recuperare i bagagli e a farci chiamare un taxi per raggiungere la stazione centrale (110 SEK), dove prendiamo un bus Flygbussarna diretto all'aeroporto di Arlanda.
 
Superati check-in e controlli di sicurezza, pranziamo nell'accogliente ristorante "Etage", al primo piano dell'area imbarchi del terminal 2.
 
Il volo è "uneventful". Atterriamo con un quarto d'ora d'anticipo a Malpensa, dove ripiombiamo - tristemente - nell'afa padana.
 
Fortunatamente, ci attendono un paio di giorni sulle dolci acque del lago d'Orta, nell'idilliaco borgo di Orta San Giulio.:-)
 
 
 

INFO PRATICHE:

 
Voli Malpensa-Stoccolma-Malpensa con easyJet, http://www.easyjet.com/asp/it/prenota/index.asp?lang=it
 
Aeroporto di Stoccolma-Arlanda, http://www.arlanda.se/en
 
Arlanda Express, http://www.arlandaexpress.com
 
Bus da e per l'aeroporto di Arlanda, http://www.flygbussarna.se, http://www.swebus.se
 
Taxi dall'aeroporto di Arlanda al centro città (o viceversa): 450-500 SEK ca.
 
Info turistiche, http://beta.stockholmtown.com/it
 
Previsioni meteo, http://www.ilmeteo.it/meteo-europa/Stoccolma
 
Stockholm Card, http://www.stockholmpass.com
 
Trasporti pubblici, http://sl.se/en/Visitor/Plan-your-journey
 
Escursioni in battello, http://www.stromma.se/en/Sightseeing/Stockholm/Boat-tours
 
Hotel Mornington Stockholm City, http://www.mornington.se/stockholm.aspx?pageId=1&lang=8 (Prenotazione effettuata tramite http://it.venere.com, 960 SEK a notte per una doppia superior, prime colazioni incluse)
 
Ristoranti:
 
"Magnus Ladulas", Österlånggatan 26, Gamla Stan, tel. 08 21 19 57
 
"C.C." (specializzato in selvaggina e piatti di pesce), Skräddargränd 2B, Gamla Stan, tel. 08 20 00 24/08 20 15 24
 
"Bistro & Grill Ruby", Österlånggatan 14, Gamla Stan, tel. 08 20 60 15/08 21 30 44
 
"Thai House" (cucina thailandese e sushi), Nybrogatan 42, Östermalm, tel. 08 661 12 13
 
"Prime Steak & Bar", Nybrogatan 42, Östermalm, tel. 08 661 44 61
 
"Etage", aeroporto di Arlanda, terminal 2, tel. 08 797 75 00
 

Carla Polastro

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